Bari calcio e Banca Popolare, indagati in quattro

fonte: https://rep.repubblica.it

La guardia di finanza torna negli uffici del Bari calcio, acquisendo carte e cercando documenti anche nella sede della Banca Popolare di Bari, e il presidente del club biancorosso, Cosmo Giancaspro finisce nuovamente sotto indagine. I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria si sono pre-sentati negli uffici amministrativi, su delega della Procura, nell’ambito di una nuova inchiesta che ha ora quattro indagati, tra cui Giancaspro e funzionari dell’istituto di credito. 

Le ipotesi di reato: ostacolo all’attivita di vigilanza e falso in atto pubblico. «Le attività non hanno avuto a oggetto questioni concernenti la convocazione dell’assemblea straordinaria dei soci — fa sapere il Bari in una nota — né tantomeno alcun aspetto relativo alla situazione patrimoniale della società». In effetti questa indagine, coordinata dai pm Larissa Ca-ella e Giuseppe Dentamaro, è un’altra. E’ quella relativa ad alcune incongruenze, che potrebbero rivelarsi false attestazioni, nella vicenda del mancato pagamento dei contributi ai calciatori. Quella, in sostanza, che è costata la penalizzazione di due punti alla squadra e, di fatto, l’esclusione dai playoff. Proviamo a ricostruirla. Entro il 16 marzo la società avrebbe dovuto pagare ai tesserati contributi e ritenute per le mensilità di gennaio e febbraio, tramite la trasmissione telematica di modelli F24. E Giancaspro lo fa, o almeno cosi assicura in una dichiarazione depositata alla commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche, la Covisoc, che è stata controfirmata dal responsabile controllo contabile della società, Giovanni Palasciano. Ma è proprio quest’ultimo che nei giorni successivi si accorge che, nonostante gli F24, sugli estratti conto della società non compare alcun pagamento e segnala l’anomalia alla Covisoc. 

La commissione manda gli ispettori, ma non viene data loro la possibilità di accedere in sede. E allora segnala il caso alla Procura federale. Il primo colpo di scena è del 6 aprile, quando la Fc Bari 1908 dirama un comunicato in cui si smentiscono tutte le voci relative al mancato pagamento, assicurando che è avvenuto nei termini previsti. Lo stesso giorno gli F24, con timbri e firme della Banca popolare (ben diversi da quelli telematici passati dalle mani di Palasciano) e data di bonifico 16 marzo, vengono trasmessi alla Covisoc. Gli accertamenti della guardia di finanza, però, fanno emergere una circostanza ben diversa: i quattro modelli F24 sono stati pagati dalla banca soltanto il 6 aprile (lo stesso giorno del comunicato) dopo il deposito di due bonifici e un giroconto per un milione 148mila  euro. Agli atti dell’indagine c’e anche una copia dell’estratto conto prodotto dalla banca, da cui risulta che l’operazione è stata effettuata il 16 marzo. Incongruenze, contraddizioni, falsi, sui quali hanno voluto vederci chiaro sia la Procura federale sia quella presso it tribunale di Bari. Se, dunque, il pri-mo procedimento si è concluso con la penalizzazione di due punti per il Bari, l’inibizione di tre mesi per Giancaspro e il pro-scioglimento per Palasciano, su un altro binario si muovono adesso i sostituti procuratori Catella e Dentamaro.

Gli stessi che già indagano sul fallimento della Finpower srl, una delle societa di Giancaspro, la cui liquidazione è stata chiesta dalla stessa Procura e ottenuta in primo e secondo grado a causa del pesante debito in bilancio. L’ipotesi, in quel caso, è di bancarotta fraudolenta. A seguito della perquisizione eseguita ieri, intanto, il cda della Banca popolare di Bari ha disposto una indagine interna. Sarà ora l’esame delle carte, mentre manca una settimana all’assemblea straordinaria dei soci nella quale si decideranno le sorti del Bari (si rischia la messa in liquidazione) a dare una direzione più marcata all’inchiesta. 

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