Ragazzo non paga la cocaina e lo lanciano dalla finestra: arrestati tre spacciatori

fonte: http://bari.repubblica.it

I carabinieri della stazione di Casamassima hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura, nei confronti di un ventenne, un 32enne e un 53enne, tutti con precedenti di polizia,  ritenuti responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti, tentata estorsione e lesioni personali aggravate.

Le indagini, avviate dai militari di Casamassima a maggio, sono partite dal ricovero nell’ospedale di Acquaviva delle Fonti per lesioni personali superiori a 40 giorni, di un tossicodipendente di Casamassima. L’attività investigativa ha permesso di appurare che le ferite erano state provocate dai tre arrestati per motivi riconducibili al mondo degli stupefacenti. I tre indagati, da circa un anno, avevano venduto giornalmente dosi di cocaina al ragazzo che però non riusciva a rispettare i pagamenti.
Ciò faceva scattare la violenza da parte dei fornitori di droga che iniziavano a minacciare il giovane per costringerlo a consegnare una somma di denaro di 2.000 euro, ben oltre l’importo del corrispettivo di stupefacente acquistato. Tale pretesa veniva avanzata anche alla madre della vittima. La mancata consegna del denaro ha portato all’epilogo del 1° maggio, quando due dei tre, insieme a un complice, si sono  presentati a casa del giovane assuntore e dopo aver forzato la porta d’ingresso lo hanno raggiunto sul pianerottolo dell’abitazione.

Qui è iniziata l’aggressione fisica e il ragazzo è stato spinto con forza fuori dalla finestra della rampa di scale e fatto precipitare dal primo piano. Fortunatamente la sua caduta nel vuoto è stata attutita da una pensilina in policarbonato che era posizionata sotto la finestra e che è rimasta danneggiata. Tuttavia,  le lesioni riportate dalla vittima sono state importanti, tant’è che è stata sottoposta a un intervento chirurgico il 7 maggio successivo con una prognosi di 40 giorni.

Considerata la gravità dei reati contestati, ai tre pusher è stata applicata dal gip di Bari, la misura cautelare in carcere. Due dei tre erano già reclusi.

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