Armi e droga, arrestati a Bari 4 presunti affiliati clan Strisciuglio

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Gli agenti di polizia hanno eseguito all’alba un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro persone ritenute contigue al clan mafioso barese “Strisciuglio”. Sono accusate, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti, di porto e detenzione di armi comuni da sparo clandestine, munizioni e ricettazione.

A quanto si è appreso, l’indagine è stata avviata dalla Squadra Mobile, il 30 aprile scorso, in seguito al sequestro di armi, munizioni e sostanze stupefacenti, rinvenute all’interno del vano porta casco di un ciclomotore, privo di targa, custodito all’interno di un garage, nel quartiere Libertà a Bari, adoperato presumibilmente come uno dei depositi utilizzati dal clan per nascondere armi e droga.

Risponderanno di porto e detenzione di armi comune da sparo clandestine, munizioni, ricettazione e droga Livio Genchi, di 39 anni, Natale Cucumazzo, di 36 anni, Leonardo Lorusso, di 26 anni, e Marino Massari, di 25 anni, le quattro persone – tutte appartenenti, secondo quanto appurato dagli investigatori, al clan mafioso barese ‘Strigliuglio’ – arrestate all’alba, a Bari, dalla Polizia. Gli arresti sono stati fatti nell’ambito di indagini sul ritrovamento da parte della polizia, il 30 aprile scorso, di pistole e droga all’interno del vano casco di uno scooter, per gli investigatori trasformato in un nascondiglio utilizzato dal clan Strisciuglio, parcheggiato all’interno di un garage di via Meyer al quartiere Libertà.

Un gruppo, quello degli Strisciuglio, tenuto d’occhio dopo la scarcerazione di Vito Valentino, 30 anni, il ‘reggente’ del quartiere di Bari Libertà arrestato di nuovo l’8 luglio scorso.
In occasione del blitz nel garage, il gestore venne indagato per favoreggiamento in quanto, pur confermando che la custodia del ciclomotore gli era stata imposta da alcune persone del quartiere legate alla criminalità organizzata, non fornì dichiarazioni utili per risalire al gruppo che gli aveva imposto la presenza di armi e droga nel garage.

Al garagista, inoltre, venne sequestrato anche l’hard disk del sistema di video-sorveglianza le cui immagini hanno consentito alla Squadra Mobile di identificare chi usufruiva del materiale nascosto nello scooter. Persone che, con cadenza pressochè quotidiana, prelevavano sia la droga destinata allo spaccio, sia le armi. Genchi, inoltre, è stato arrestato, in flagranza di reato, in quanto nascondeva a casa 133,5 grammi di hashish e nell’auto a lui in uso, 5 involucri contenenti con 3,33 grammi di eroina e 10 involucri con 5,47 grammi di cocaina. Sempre nell’auto di Genchi la polizia ha trovato un documento da cui è scattata una ulteriore perquisizione che ha consentito il rinvenimento di altra droga in uno scantinato del Libertà ed è ora al vaglio degli inquirenti la posizione della persona alla quale appartiene il documento.

Gli investigatori hanno inoltre fatto notare come il blitz nel garage non ha fatto desistere chi colpì con una raffica di proiettili, qualche ora più tardi, Luigi e Antonio Luisi, padre e figlio, assieme in un circolo ricreativo di via Calefati al quartiere Libertà. Colpi poi rivelatisi mortali per Antonio, il più giovane dei due.

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