Appalti, il trucco del porto "Servizi d'oro alla loro società"

di GIULIANO FOSCHINIbari.repubblica.it
Undici milioni di euro sottratti alle casse dell'autorità portuale. Un gruppo di imprenditori che hanno atto l'affare del secolo. E ora la Corte dei conti che presenta loro il conto chiedendo tutto il denaro indietro. La storia dell'affidamento dei servizi del porto alla Bari porto mediterraneo, avvenuta ormai dieci anni fa e poi ritirata dal nuovo presidente dell'Autorità Franco Mariani, ha conosciuto un nuovo colpo di scena. Il 19 ottobre scorso il procuratore della Corte, Francesco Lorusso, ha chiamato a processo l'ex presidente dell'Autorità, Tommaso Affinita, più una dozzina di persone, e cioè i componenti del consiglio di amministrazione dell'Autorità che nel 2004 decise di affidare quei servizi a una società creata ad hoc. E soprattutto nella quale erano presenti, con altre società, membri di quel cda. In sostanza c'è chi si affidò, senza gara, da solo, un servizio. Assicurandosi un utile molto importante.

L'indagine nasce da una denuncia presentata dal presidente Mariani poco dopo essere arrivato a dirigere il porto di Bari. Il presidente si accorse che tutti i servizi redditizi (dalla gestione del terminal crociere ai parcheggi) erano nelle mani della Bpm. Da qui la decisione di revocare l'appalto, bandire una nuova gara (con relativa controversia al Tar) e presentare un esposto in procura e alla Corte dei conti. La magistratura contabile ha chiuso ora l'inchiesta parlando di "un ingente danno erariale". E sottolineando, tra le altre cose, proprio la "strana composizione 
azionaria delle società che hanno partecipato alla sottoscrizione del capitale sociale della Bpm, con una situazione di palese conflitto di interessi". Si tratta di aziende inesistenti, create ad hoc per concludere l'affare. La Fin Mil, per esempio – scrive il procuratore della Corte – "non ha dipendenti e l'amministratore è Michele Carofiglio, presidente anche della Bpm. Fino al primo dicembre 2008 Carofiglio era titolare del 98 per cento, ceduto alla signora Lilia Fortunato (suocera) e il restante 2 per cento risulta di proprietà della moglie del dottor Carofiglio".

La "Iniziative portuali e partecipazioni srl – si legge sempre nel documento – si è iscritta alla Camera di commercio pochi giorni prima dell'affidamento della concessione. Appare significativo sottolineare che il presidente del cda è Antonio Prisco componente, anche attuale, del Comitato portuale che partecipò all'adozione della deliberazione sulla concessione nel 2004. In quello stesso cda siede anche Francesco Di Benedetto, ugualmente componente del comitato portuale che ha fatto anche parte del cda della Bpm. La società non risulta aver avuto dipendenti". La Mpm cambiò all'improvviso ragione sociale passando dalla vendita degli immobili alla gestione e locazione "di infrastrutture, impianti e attrezzature portuali". Membri dell'Autorità portuale erano Prisco e Pasquale Divella, consiglieri di amministrazione della "Impresa logistica portuale" mentre la "Servizi integrati di logistica" ha tra i soci il signor Lorenzo De Fronzo componente del Comitato portuale come rappresentante dei trasportatori "che all'epoca deliberò sulla concessione".

 

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