fonte : http://bari.repubblica.it/cronaca/2016/05/27
Una lussuosa villa, quattro appartamenti, due magazzini, due capannoni industriali, due imprese operanti nel settore della produzione, commercio e distribuzione di calzature (all’ingrosso e dettaglio in Italia e all’estero), cinque locali commerciali (destinati alla vendita dei citati prodotti di manifattura), 18 auto (anche di lusso) e 28 conti correnti bancari: è questo l’impero accumulato da Domenico Quacquarelli, 61enne pregiudicato di Andria, attivo nel racket dell’usura e dell’estorsione.
I carabinieri del comando provinciale di Bari hanno eseguito un provvedimento di confisca di beni, emesso ai sensi della normativa antimafia dal tribunale di Trani su proposta della Procura della Repubblica, che interessa la città metropolitana di Bari e le province di Barletta-Andria-Trani, Foggia e Lecce.
Il provvedimento scaturisce da un’indagine patrimoniale sviluppata dal Nucleo investigativo del reparto operativo, che ha permesso di documentare come, a fronte degli ingenti prestiti elargiti in favore di numerosi debitori (prevalentemente commercianti e giocatori d’azzardo), il 61enne applicasse tassi d’interesse usurari del 15 per cento al mese, pretendendone la liquidazione con violenza o minaccia in caso di insolvenza e investendo poi in beni o attività economiche e produttive.
Le indagini hanno documentato come due società, beni mobili (anche registrati) e immobili rientrassero nella disponibilità di Quacquarelli, a fronte dei modesti redditi dichiarati, sebbene intestati in alcuni casi a suoi congiunti e ad alcuni prestanome, raggiungendo un valore complessivo stimato in quasi 100 milioni di euro.