fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Come nelle barzellette: nella notte una banda di 7 ladri di olive “alleggeriscono” gratuitamente un oliveto, i carabinieri li arrestano in flagranza e il proprietario del terreno li ringrazia per il lavoro svolto gratis.
E’ quanto accaduto ieri nelle campagne di Andria. I carabinieri che hanno intensificato i controlli perlustrativi nelle zone rurali, soprattutto in concomitanza con l’ormai giunta stagione olearia, hanno messo in campo, a favore dei proprietari terrieri, complesse strategie di contrasto per prevenire l’odioso fenomeno dei furti di olive compiuti ai danni di aziende agricole e di privati cittadini. Il primo grande risultato è stato ottenuto proprio ieri notte. I Carabinieri, infatti, allertati da una pattuglia delle locali Guardie Campestri, dopo aver predisposto un servizio di osservazione e cinturazione in contrada “Tavernola” di Andria, hanno sorpreso sette ladri alquanto maldestri, tutti incensurati, originari di Andria, pronti alla fuga dopo aver fatto razzia di circa 20 quintali di olive da un appezzamento di terreno di proprietà di una imprenditrice del luogo.
I sette, per portare a compimento il furto, si erano attrezzati di rimorchi, verghe, teloni e di due trattori muniti delle cosiddette “scuotitrici”, sofisticato sistema di raccolta delle olive, che mediante pinze meccaniche, indirizza la vibrazione al fusto dell’albero e quindi ai rami, provocando la caduta dei frutti. Insomma, un furto in grande stile, che si è trasformato in una prestazione lavorativa gratuita a favore dell’ignaro proprietario che non ha dovuto così scomodarsi per la raccolta. Vano è stato anche il loro tentativo di giustificazione, asserendo di avere ottenuto l’autorizzazione orale dalla proprietaria, che invece è risultata ignara di tutto.
Condotti in caserma, i sette individui, oltre a vedersi privare delle costose attrezzature (perché sottoposte a sequestro), sono stati dichiarati in stato di arresto nella flagranza del reato di furto aggravato e sottoposti al regime di arresti domiciliari a disposizione della competente autorità giudiziaria.
Per il proprietario terriero, una brutta esperienza che, tutto sommato, è finita nel migliore dei modi. Per la strampalata banda, un’esperienza da dimenticare e si spera da non ripetere.