Mentre i nostri “politici” giocano a scambiarsi le casacche prima ancora di giocarsi la partita elettorale, la città inerme assiste al solito rituale. Della notte di fuoco rimangono solo l’odore acre, carcasse di auto e l’asfalto annerito. Sono trascorsi appena venti giorni dall’ultimo incendio avvenuto con le stesse modalità, due roghi quasi contemporanei in due quartieri molto distanti. Stanotte poco dopo la mezzanotte, in via Rosa Luxemburg, angolo via Canonico de Beatis, sono state distrutte dal fuoco una Renault Clio ed una Mazda. Dopo pochi minuti in via Leonardo Mezzina nei pressi del palazzetto dello sport un incendio, subito domato dai Vigili del Fuoco, ha danneggiato una Opel Agila ed una Alfa Romeo 147.
Premesso che non abbiamo mai accettato, e continueremo a non accettare, l’idea che gli incendi in città siano episodi incidentali e casuali, oppure dovuti a corto circuiti o autocombustione, ci chiediamo ancora se la Procura di Trani abbia mai aperto un fascicolo d’indagine unico.
Sarebbe auspicabile se, dopo otto anni di fuoco, fossero avviate indagini coordinate, pur contro ignoti, per accertare se si tratti di incendi dolosi provocati da piromani seriali, piromani d’occasione o di emulazione, atti vandalici, ritorsioni o vendette personali; oppure se, a Molfetta e nelle città limitrofe, si sia di fronte ad operazioni criminali che hanno come obiettivo la creazione di un clima di paura collettiva per poi attuare nel tempo azioni estorsive indirette e diffuse. Non dobbiamo dimenticare che, oltre alle automobili ci sono stati anche incendi di esercizi commerciali e atti dinamitardi. Le piste da seguire sarebbero tante e intanto… domani a chi toccherà?