Migranti, arrestati trafficanti a Bari, Catania e Salerno. “Contatti e telefonate con filo-jihadisti”

fonte: http://bari.repubblica.it

La polizia di Bari, coordinata dalla Dda, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di presunti trafficanti di uomini a Bari, Catania e Salerno a carico di 15 cittadini somali: undici in carcere (tre dei quali già catturati) e quattro ai domiciliari (due ancora ricercati).

Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla permanenza illegale di clandestini in Italia e al successivo ingresso in Paesi esteri, favoreggiamento di immigrazione clandestina a scopo di lucro, uso di documentazione falsa, corruzione di incaricato di pubblico servizio e falso ideologico in atto pubblico.

Attraverso Facebook e altri social network alcuni componenti della presunta organizzazione criminale avrebbe avuto contatti con soggetti ritenuti filo-jihadisti, vicini al gruppo terroristico somalo Al Shabaab. E’ quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile di Bari, coordinate dalla Dda, che hanno portato agli arresti.

Le investigazioni, approfondite dai poliziotti della Digos della questura di Bari, hanno documentato anche contatti telefonici diretti tra uno dei membri del citato sodalizio con un cittadino somalo, già sottoposto a fermo in Italia nel luglio 2016 per aver favorito l’ingresso sul territorio nazionale, via Malta, di due foreign fighters militanti dell’Isis/Daesh.

Sono stati oscurati dalla polizia postale i siti informatici non abilitati in Italia su cui gli indagati operavano effettuando i vari servizi di pagamento sia a beneficio dei componenti dell’organizzazione sia dei migranti. Tra gli indagati anche un impiegato del Comune di Bari che si era lasciato corrompere per dichiarare falsamente inesistenti residenze di cittadini somali nel capoluogo pugliese. Le ricerche sono state estese in ambito internazionale.

Il capo della presunta organizzazione criminale è Ismail Olhaye Hussein, somalo di 33 anni, residente a Bari e catturato nel capoluogo pugliese dove gestiva due internet point che, insieme con uno di Catania gestito da suoi collaboratori, avrebbero costituito le basi logistiche e operative del gruppo.

La copertura di questa attività sarebbe stata un’associazione culturale di servizi per migranti e lo stesso capo dell’organizzazione lavorava come mediatore culturale. A Catania sono stati eseguiti altri due arresti nei confronti del 33enne Ahmed Siyad Mohamed e del 27 enne Muhumed Okar Mohamed. Sono attualmente ricercati, anche all’estero, altri otto cittadini somali.

I migranti venivano definiti ‘selvaggi’ nelle intercettazioni tra i presunti componenti della organizzazione di trafficanti somali sgominata oggi dalla Polizia e che ha portato ad arresti a Bari, Catania e Salerno. Le indagini hanno consentito di accertare due tipi di attività illecite svolte dal gruppo criminale che aveva base logistica in due internet point nel capoluogo pugliese.

Gli indagati da un lato gestivano logisticamente i migranti, prevalentemente africani, grazie a contatti all’interno dei centri di accoglienza di Sicilia e Puglia, fornendo loro vitto, alloggio, documenti falsi e biglietti di viaggio per raggiungere i Paesi del nord Europa (Gran Bretagna, Svezia e Germania); dall’altro controllavano un ingente flusso di denaro attraverso il sistema del ‘money transfer’. Per ciascun migrante avrebbero incassato 900 dollari.

In un caso è stato accertato che una famiglia dall’Africa avrebbe consegnato all’organizzazione migliaia di dollari da dare, una volta giunto a destinazione, al figlio minorenne il quale, però, avrebbe poi ricevuto soltanto 20 euro. Le indagini hanno monitorato e accertato il traffico di oltre trenta migranti in 12 diverse operazioni ma gli inquirenti baresi ritengono che il fenomeno sia molto più ampio. Dalle intercettazioni è emerso anche che l’organizzazione stava cercando di realizzare a Bari un attentato ai danni di un interprete connazionale perché sospettato di collaborare con la magistratura e, per farlo, avrebbero pensato di pagare mafiosi locali.

 

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