Alternanza scuola lavoro, in Puglia il provveditorato indaga sugli studenti sfruttati nelle aziende

 

fonte: http://bari.repubblica.it – di SILVIA DIPINTO

Un’indagine per verificare le anomalie. E un incontro con i ragazzi per raccogliere le testimonianze delle esperienze in azienda. Alla direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Anna Cammalleri, non passa inosservato l’allarme dell’Unione degli studenti, che dalle pagine di Repubblica ha denunciato le cattive pratiche dell’alternanza scuola lavoro in Puglia. Un caso su tutti: quello di Nadia, che da un istituto alberghiero di Bari è finita a lavare i bagni e fare volantinaggio per 12 ore (senza pausa).

E mentre l’Ufficio scolastico vuole vederci chiaro, a Taranto scoppia la polemica sull’istituto industriale Pacinotti. “Studenti mandati a fare alternanza nell’Ilva, la fabbrica dei tumori“, scrive in una nota il sindacato studentesco, che dopo Pasqua presenterà il report dettagliato su tutte le irregolarità segnalate dai ragazzi. Ragazzi costretti a spillare birra a Bari, la notte di Capodanno, in una festa alla Fiera del Levante. Studenti usati per lavare i bagni, nel posto in cui dovrebbero imparare il mestiere di cuoco e cameriere. E – ultima denuncia – ragazzi del liceo artistico di Taranto spediti ascartavetrare le barche della Lega navale – come racconta il coordinatore Uds del capoluogo ionico, Michael Tortorella – mentre noi ci chiediamo cosa c’entri questa manovalanza gratuita con la passione verso l’arte”.

A raccogliere le storie degli adolescenti pugliesi in alternanza ci prova da un mese l’Uds Puglia, che ha distribuito questionari in 50 scuole e promosso una mobilitazione che ora è diventata nazionale. Lo slogan scelto dall’associazione parafrasa i versi del rapper Bello Figo, per ribadire la volontà degli studenti “di non fare operaio”. L’elenco delle stranezze non lascia indifferente la direttrice generale del provveditorato pugliese, Anna Cammalleri, che promette approfondimenti immediati. “Chiamarla ispezione è prematuro – spiega Cammalleri, a Roma proprio per discutere di alternanza – ma ho intenzione di incontrare gli studenti perché voglio vederci chiaro e capire cosa sia successo“.

La direttrice non è nuova a questo tipo di indagini: nei mesi più volte ha convocato dirigenti e professori per confrontarsi sulla qualità dei percorsi di formazione in azienda, obbligatori dallo scorso anno per 400 ore nei professionali e 200 nei licei nell’ultimo triennio.

Contro lo sfruttamento l’Uds ha lanciato la campagna ‘Diritti non piegàti’, che si concluderà il prossimo 9 maggio con una mobilitazione di piazza. Dura è la presa di posizione contro lo stabilimento siderurgico, che “ha rovinato le prossime tre generazioni – la nota del sindacato – ecco perché chi inquina, chi distrugge deve essere condannato dal mondo dei saperi e non aiutato”. Stupito dalle polemiche, il preside del Pacinotti, Vito Giuseppe Leopardo.

“L’Ilva è uno dei più grandi stabilimenti d’Europa, in cui i nostri ragazzi sono accolti per fare visite guidate, come previsto dalla legge – precisa il dirigente – Abbiamo chiesto noi di potere fare questa esperienza, perché gli studenti guardino da vicino come funziona lo stabilimento, cosa è stato fatto per ridurre l’impatto

ambientale e cosa resta ancora da fare. E magari diventino loro stessi cittadini partecipi e sentinelle del cambiamento”. Ai dirigenti d’altronde viene chiesto di fare di necessità, virtù. “Non possiamo scegliere sulla base delle opinioni – insiste Leopardo – ma dobbiamo cogliere le opportunità che il nostro tessuto produttivo ci offre: l’Ilva è una realtà utile da conoscere per chi si specializza in informatica, chimica ed elettronica”.

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