E’ Michele Columella, di Altamura (Bari), l’imprenditore del settore dei rifiuti, molto noto in Basilicata e Puglia, al centro dell’operazione della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Matera, che ha portato al sequestro di beni per un valore totale di oltre dieci milioni di euro: sei aziende e i connessi 12 punti vendita, 21 immobili e nove tra auto e moto di grossa cilindrata.
In particolare, gli investigatori hanno accertato che Columella ha «nel tempo posto in essere condotte di trasferimento del proprio patrimonio personale a beneficio dei familiari e della ex moglie, pur risultando di fatto l’effettivo dominus di tutto». In totale le persone coinvolte sono quattro.
L’imprenditore, «oltre a svendere a prezzi del tutto incongrui – è scritto in un comunicato firmato dal Procuratore della Repubblica della Città dei Sassi, Pietro Argentino – la totalità delle quote sociali della società cassaforte di famiglia alla convivente, al figlio e alla ex moglie per la modica cifra di 151 mila euro rispetto al patrimonio netto di oltre 3,6 milioni di euro, confezionava una ardita procedura divorzile riconoscendo al coniuge separato da 17 anni la rilevante cifra di cinque milioni di euro a titolo di assegno di mantenimento, arretrati e assegno divorzile ancor prima della presentazione del ricorso congiunto per il divorzio avvenuto l’anno successivo». E in seguito l’ex moglie «ha riversato i cinque milioni di euro nella società di cui aveva acquistato, due mesi prima dell’accredito, le quote a valore irrisorio». Per il Tribunale di Potenza, Columella è una «persona socialmente pericolosa in quanto ha adottato uno stile di vita connotato dalla plurima, seriale violazione di precetti penali, come attestato dalle numerosissime contestazioni che gli sono state mosse, documentando perciò un atteggiamento di abituale opposizione ai precetti penali in un autentico continuum criminogeno».
fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it (FOTO ANTONIO GENOVESE)