ABUSIVI DI TERRA E DI MARE UNITEVI. “I padroni della città siamo ancora noi”

INPS 17062010

L’operazione “Piazza Pulita” ha riportato la nostra memoria ai due grandi blitz antidroga degli anni ’90 l’Operazione “Primavera” (’94) e l’Operazione “RESET” (’96) quando centinaia di carabinieri occuparono la città riconquistando il territorio cittadino che era stato occupato da alcune famiglie dedite allo spaccio di droga.
Ancor prima ricordiamo lo smantellamento di Piazza Paradiso nell’agosto del ’92 ordinato dalla magistratura, dopo l’omicidio del Sindaco Carnicella e preceduto da una imponente operazione dei N.A.S. dei Carabinieri, di qualche giorno prima, che aveva accertato numerose irregolarità di natura igienico-sanitaria e amministrativa ai danni dei soliti noti commercianti di ortofrutta.

A quanto pare il tempo, 18 anni trascorsi, non ha modificato nulla. Il copione è lo stesso e gli attori non sono cambiati.

In tutti i casi é stato necessario ricorrere a strumenti straordinari, l’uso delle forze dell’ordine, perché l’attività ordinaria di controllo amministrativo del territorio, di competenza quotidiana della Polizia Municipale è mancata.
Nessuno venga a parlarci ancora di carenza di organico e di pistola nella fondina, si tratta solo di incapacità politico-amministrativa.
Il processo conclusosi in primo grado qualche settimana fa ai danni dell’ex-assessore Pino Amato e di alcuni componenti della Polizia Municipale ci ha svelato un sistema marcio e incancrenito in cui anche l’occupazione del suolo pubblico può diventare merce di scambio o di controllo politico-amministrativo.
Vogliamo anche ricordare le affermazioni dell’ex Dirigente del settore annonario Dott. Vincenzo de Michele che in una conferenza stampa dell’estate 2006, ha affermato, con convinzione,  che “a lui non interessava il codice della strada, ma interessava solo lo sviluppo del commercio” e “se si dovesse rispettare l’art. 20 il commercio morirebbe e a Molfetta, città turistica, non verrebbe mai più nessun turista”.
Dovete sapere che da quando è arrivata la Fashion District (Città della Moda), la nostra città è diventata una "città d’arte", per poi diventare "città turistica"dove nascono bar ogni trenta metri (in concomitanza di una scadenza elettorale). Si vorrebbe far passare l’idea che i bar e i ristoranti per poter sostenere questa grande affluenza di turisti devono assolutamente occupare strade e marciapiedi e di conseguenza anche gli operatori d’ortofrutta devono andare in deroga all’art. 20 del Codice della Strada, perché anche loro devono concorrere allo sviluppo turistico.
Naturalmente, stiamo parlando dell’’occupazione di suolo pubblico da parte di ristoranti, pizzerie, bar e commercianti ambulanti, e secondo la “teoria” dell’ex dirigente comunale, bisogna essere comprensivi e aiutare gli “operatori economici” ad occupare strade e marciapiedi in deroga al codice stradale, affinché loro possano portare pane e acqua alle loro famiglie. Per intenderci, l’art. 20 del Codice della Strada impone che l’occupazione di marciapiedi può essere consentita fino ad un massimo della metà della loro larghezza, purché in adiacenza ai fabbricati e sempre che rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni larga non meno di 2 m.
Dopo le “deliranti” affermazioni di un ex Dirigente Comunale rilasciate nell’estate del 2006, a distanza di quattro anni la situazione è peggiorata con l’avallo dei dirigenti e assessori all’annona che si sono nel frattemppo succeduti.
L’ex Assessore all’Annona, Mimmo Corrieri, durante un’intervista ad un network locale nell’ottobre 2008 ha affermato candidamente che a Molfetta non esistevano abusivi scaricando la responsabilità della concessione di certi spazi pubblici al Commissario Prefettizio che, aggiungiamo noi, sarà stato consigliato male da qualche dirigente o assessore.
Insomma il Liberatorio Politico denuncia dal 2006 la situazione di degrado  che interessa l’occupazione abusiva del suolo pubblico non solo in città ma anche sulle spiagge. Nell’estate scorsa abbiamo anche segnalato, denunciato e fotografato gli abusivi della Prima Cala e del Gavetone e ci rammarica costatare che ad oggi la situazione è immutata.
In città già dal pomeriggio dell’8 giugno u.s., subito dopo il blitz “Piazza Pulita” i soliti noti hanno ricominciato a riappropriarsi del territorio, ma questa volta non solo dell’area urbana. Le zone demaniali e le spiagge sono state prese d’assalto come se un tam-tam partito da un capo famiglia avesse dato un unico ordine “non hanno capito che i padroni della città siamo ancora noi”.
A levante della città a cominciare dalla spiaggia antistante il palazzo del’INPS, quella antistante l’ex Park Club, tutta la Prima Cala fino al Gavetone gli abusivi sono tornati più presenti e forti dell’anno scorso con veri e propri accampamenti.
 
Noi siamo contenti che per lunedì prossimo sia stato convocato, su richiesta della minoranza, un consiglio comunale per parlare di tutto questo ma poiché l’iniziativa non è partita dal sindacosenatorepresidente, siamo scettici sull’esito di tale adunanza. Potrebbe essere stata una scelta strumentale da parte della maggioranza che non essendo capace di gestire la situazione, convoca il consiglio comunale per scaricare le responsabilità del blitz sulla minoranza. Noi siamo preoccupati della situazione generale dell’ordine pubblico e non vorremmo che la convocazione del consiglio comunale servisse a mettere in atto, da parte di qualcuno,  vere e proprie azioni intimidatorie.
Pertanto auspichiamo che le forze dell’ordine siano presenti dentro e fuori l’aula consiliare per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.
 
Per quanto riguarda le proposte, oltre a chiedere le dimissioni di quanti nel palazzo non siano capaci di gestire la cosa pubblica, noi ribadiamo quello che sosteniamo dal dicembre 2006 e che potete leggere qui.

2 Risposte a “ABUSIVI DI TERRA E DI MARE UNITEVI. “I padroni della città siamo ancora noi””

  1. a proposito di abusivi di terra e di mare:
    Prof. D'Ingeo, sei di Molfetta e sai che l'occupazione del suolo pubblico NON E' MAI STATA NE' SARA' MAI MERCE DI SCAMBIO, MA DERIVA DA SITUAZIONI  di LOGISTICA (LOCALI  ANGUSTI A PIAN TERRENO ADIBITI A FRUTTERIA) E DALL'ABITUDINE, NON SOLO CITTADINA, DI VOLER SCEGLIERE IN LIBERTA' LA MERCE DA ACQUISTARE. Le amministrazioni hanno sempre sopportato, ma dal 2007 in poi è successo l'irreparabile, nonostante una precisa ordinanza-disposizione che disciplinava  e riassumeva tutte le altre in materia. (mai applicata)
    Non strumentalizzare sempre. Non con la frusta ma con la saggezza si cambia il mondo. E poi……basta con le "parole deliranti del 2006".  Il Delirio è di tutti: specie di chi l'avverte. Baci . Dottor De Michele

  2. @ 1 – non so chi sia veramente ma posso dirle che anch'io sono di Molfetta e posso assicurarle che lo scambio c'è e poi credo che lei non sappi o non conosca anche le regole di igiene e sanità che regolano la vendita ambulante, quindi sono d'accordo con il liberatorio, questa è anche una battaglia culturale e di civiltà, oltre che di rispetto di regole e e leggi.

    un cittadino qualunque

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