Dopo aver protocollato le dimissioni dalla presidenza della Commissione Affari Generali del Comune di Molfetta, il consigliere Roberto la Grasta risponde alle provocazione del giornale di corte attraverso una nota stampa che di seguito riportiamo:
“Rispondo ad uno spudorato ma “logico” attacco politico ma soprattutto personale ricevuto martedi scorso a mezzo stampa, affidando questa comunicazione a chi fa libera informazione
In poche righe sono a dire alla Città di Molfetta che il sottoscritto, contrariamente a quanto scritto e profetizzato da una “nota” testata online, non è iscritto in DeC e che giammai ha preteso incarichi giuntali al cui rifiuto siano giunte le dimissioni dalla presidenza della Commissione Affari Generali del Comune di Molfetta.
Nel mese di marzo del 2013 mi è stato chiesto di candidarmi a supporto della dott.ssa Paola Natalicchio ed ho accettato alla sola condizione che non mi fossero assegnati incarichi giuntali, in virtù della impossibilità di sottrarre tempo alle responsabilità della mia professione.
Già nella seconda metà del 2014, allorquando il segretario del PD locale era il mio Collega Giulio Calvani, a seguito di un incarico professionale nel nord Italia, avevo rappresentato la volontà di dimettermi dalla presidenza della commissione Affari Generali, affinchè i miei impegni professionali non fossero di ostacolo alla organizzazione dei lavori della Commissione. Da Giulio Calvani, da Piero De Nicolo e dal capogruppo Giulio Germinario, mi fu chiesto di stringere i denti perché ciò non fosse scambiato quale gesto politico in un momento delicato. Strinsi i denti.
Il 22 dicembre scorso ho rassegnato le mie dimissioni per le stesse motivazioni che potrete leggere in allegato, visti i miei impegni giudiziari e professionali in territorio piemontese, sollecitando la Presidenza del Consiglio a convocare la Commissione per la nomina del nuovo presidente, affinchè i miei improcrastinabili impegni professionali non rallentino o blocchino l’attività amministrativa.
Strumentalizzare in questo modo la tutela di interessi legittimi mi sembra raccapricciante oltre che scorretto, a cospetto di chi non esercita attività politica per interessi personali ed economici (non ho mai verificato dopo il primo semestre di consiliatura, quale e quanto fosse e sia l’indennità semestrale percepita).
Questa è la mia risposta a cospetto di chi con ampio spirito di liberalità si è permesso e si permette di catalogare lo scrivente quale “soggetto” interessato ad un tornaconto personale.
Questo “soggetto” non ha mai inteso reclamare incarichi per se stesso o terze persone e chiunque voglia dimostrare il contrario ha il DOVERE di farlo e di farlo presto.
Ovviamente di questo attacco alla mia persona ne farò conseguenza nei rapporti di fiducia.
In merito, invece, al documento inviato al Sindaco di Molfetta che mi vede cofirmatario, credo io non debba ritenere quale riscontro un articolo la cui conflittualità di chi scrive non è un mio problema.
Sulle “giravolte politiche”, chiedo a chi legge di aprire una riflessione silenziosa.
Sui commenti anonimi rilasciati a mezzo stampa, non rispondo a chi non esiste o ha paura di essere un nome e un cognome; sulle esternazioni rilasciate sul mio conto sui social network, invece, rilevo quanto sia facile il passaggio tra la condivisione di intenti di Pace e Rispetto nel mondo e la condivisione del fango.”
avv. Roberto la Grasta