
Sono state depositate le motivazioni con cui il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trani, Maria Grazia Caserta, lo scorso dicembre ha assolto l’Eni nel processo “bis” per le morti bianche alla Truck center.
Il verdetto del gup era giunto dopo la richiesta del gigante petrolchimico e dei suoi sette funzionari di essere giudicati con rito abbreviato, stralciando così la propria posizione. Procura e parti civili avranno a disposizione 45 giorni di tempo per studiare le oltre centoventi pagine della sentenza ed eventualmente impugnarla in appello.
Per gli altri dodici imputati – le aziende Nuova Solmine spa e Meleam Puglia e 10 persone, di cui 3 già condannate (ma per altri profili) nel “processo madre” – il procedimento ha percorso un altro cammino, giunto al rinvio a giudizio. Il tribunale ha così accolto le richieste del pubblico ministero Giuseppe Maralfa, condivise dalle parti civili (Comune di Molfetta, Regione Puglia, alcuni familiari delle vittime e la stessa Truck center).
Si tornerà in aula il prossimo 25 settembre, nella sezione staccata di Molfetta del tribunale di Trani.
«La decisione costituisce un ulteriore passo verso la ricostruzione delle responsabilità della morte dei cinque lavoratori» afferma il Comitato 3 marzo, nato per ricordare i fatti del 2008, quando nella zona Asi cinque persone, in una tragica catena di solidarietà, morirono per esalazioni di acido solfidrico. Si chiamavano Guglielmo Mangano, Michele Tasca, Luigi Farinola, Biagio Sciancalepore e Vincenzo Altomare.