Trani, detenuto morto in cella: la Procura indaga per omicidio colposo. Il Garante: “Incompatibile con il carcere”

Sarà l’autopsia a stabilire le cause della morte di Fedele Bizzoca, 41enne di Barletta, deceduto nel pomeriggio di venerdì 3 settembre nella cella del carcere di Trani in cui era detenuto.

Secondo fonti investigative, l’uomo che stava scontando una condanna per spaccio di stupefacenti, era gravemente malato e le sue condizioni di salute non sarebbero state compatibili con il regime carcerario. Ma in attesa di individuare una struttura più adatta per la sua detenzione, Bizzoca era rimasto nel carcere di Trani, dove è morto.

Il pm di turno della Procura di Trani Giovanni Lucio Vaira ha comunque aperto un fascicolo per omicidio colposo e disposto l’esame autoptico per sciogliere ogni dubbio e individuare eventuali responsabilità.

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Sulla vicenda è intervenuto anche il Garante nazionale dei diritti dei detenuti. “La morte di Fedele Bizzoca pone seri interrogativi all’Amministrazione penitenziaria, ai servizi socio-sanitari e alle Autorità giudiziarie: interrogativi che richiedono risposte concrete e indifferibili“. E’ quanto si legge in una nota.

Secondo il Garante “Fedele Bizzoca, persona sofferente di una grave patologia psico-fisica, era detenuto dal gennaio di quest’anno nell’Istituto di Trani: l’incompatibilità con la detenzione in carcere era stata valutata e dichiarata da tempo dalle autorità sanitarie del carcere e dalla stessa direzione“.

Nella nota il garante sottolinea che nel corso di una visita fatta lo scorso luglio per verificare le sue condizioni di vita detentiva, era stata riscontrata “l’assoluta inadeguatezza di tale collocazione, in una sezione a gestione esclusivamente penitenziaria in cui non era predisposta alcuna assistenza sanitaria adeguata alla cura e al trattamento delle particolari condizioni di sofferenza della persona. Tutto era soltanto rimesso, insieme con la gestione complessiva dei bisogni quotidiani, al solo impegno degli agenti della Polizia penitenziaria. Le condizioni materiali e igieniche in cui lo si è ritrovato, si presentavano molto oltre ogni parametro di minima decenza e salubrità“.

La sezione di appartenenza, inoltre – è detto ancora – era la nota ‘Sezione Blu’ di cui era stata definita la chiusura nel mese di novembre 2020: il Garante nazionale ha dovuto constatare non soltanto la sua riattivazione, ma anche l’improprio utilizzo per la gestione di casi problematici, in particolare di natura psichiatrica“.

Bizzoca, riferisce la nota, era in attesa di entrare in una Residenza socio-sanitaria, attesa determinata “dalla ricerca di un soggetto che potesse far fronte al pagamento della retta“. Il Garante riferisce che “tutte le circostanze riscontrate sono state portate all’attenzione della Magistratura di sorveglianza di Bari” e che “la Procura della repubblica ha aperto un’indagine sulle cause della morte“.

Il Garante – conclude la nota – presentandosi nel processo come persona offesa, intende porre questi interrogativi a ogni soggetto responsabile per scongiurare il perdurare delle gravi mancanze che hanno segnato la detenzione di Fedele Bizzoca“.

fonte: bari.repubblica.it

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