fonte: http://bari.repubblica.it/cronaca – di VIVIANA MINERVINI
Prima una lettera di minacce. Poi un proiettile attaccato con il nastro adesivo alla porta dell’ufficio del sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato. La pallottola è stata ritrovata dallo staff del primo cittadino intorno alle 10,30. Sull’atto intimidatorio sono in corso le indagini dei carabinieri di Molfetta. Indizi utili potrebbero provenire dalle immagini di videosorveglianza all’ingresso di Palazzo di città.
L’episodio è stato preceduto nel pomeriggio di lunedì 6 marzo da un altro atto intimidatorio: intorno alle 17 il sindaco ha trovato sul pavimento all’interno della sua stanza, probabilmente introdotta da sotto la porta, la fotocopia di un proiettile. Su suggerimento delle forze dell’ordine, soprattutto per ragioni di sicurezza, il primo cittadino di Terlizzi ha annullato alcuni impegni previsti per il pomeriggio fuori città.
Fino a oggi il sindaco Gemmato non aveva mai subito atti intimidatori di questo tipo e gli unici motivi di rimostranza dei cittadini, a quanto si apprende, sarebbero stati legati in questi anni a questioni di disagio sociale ed economico, legato all’emergenza casa e alla mancanza di lavoro.
La stanza del sindaco, all’interno del mercato dei fiori, si trova al terzo piano ed è il primo ufficio che si incontra salendo le scale o uscendo dall’ascensore. È
quindi plausibile che chi ha commesso il gesto sia salito senza essere visto, nonostante fosse orario di apertura e di piena attività degli uffici. La struttura è dotata all’ingresso un servizio di vigilanza oltre che di un impianto di videosorveglianza ora al vaglio degli investigatori.
Pochi giorni fa, il 4 marzo, anche il sindaco di Ruvo, Pasquale Chieco, è stato vittima di un altro atto intimidatorio con l’incendio della sua casa di campagna.