Tre milioni spesi per per aumentare la dotazione della Protezione civile in caso di terremoti o disastri naturali: la gara è stata vinta da una ditta di Trepuzzi – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it
Ci sono anche i 220mila euro stanziati a metà dicembre dalla Protezione civile per l’installazione dei pannelli informativi nei Punti vaccinali scolastici e i 3 milioni aggiudicati alla ditta che fornirà attrezzature e mezzi per la colonna mobile tra gli atti firmati dall’ex dirigente della Protezione civile, Mario Lerario, su cui sono in corso le verifiche amministrative, dalle quali cominciano ad emergere le prime irregolarità negli affidamenti. Atti che hanno visto la luce pochi giorni prima dell’arresto per corruzione del 23 dicembre e sui quali sta andando a fondo un’apposita task force regionale.
Addio alla Regione
Da quel giovedì Lerario è in carcere ma a breve la gip Anna Perrelli potrebbe revocare la misura cautelare, alla luce delle dimissioni dall’incarico di dirigente regionale presentate ieri. L’avvocato Michele Laforgia ritiene che le esigenze cautelari siano cessate proprio sulla base delle avvenute dimissioni e potrebbe rinunciare a discutere l’istanza davanti al Riesame (al quale era stato anche chiesto l’annullamento dell’ordinanza con udienza fissata al 20 gennaio) se la gip firmasse prima un provvedimento favorevole all’indagato.
Sono ancora agli arresti domiciliari anche gli imprenditori Luca Leccese e Donato Mottola, che a Lerario hanno consegnato 10mila e 20mila euro poco prima di Natale. Le indagini penali proseguono nel più stretto riserbo, anche alla luce di ulteriori acquisizioni di atti che gli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno fatto alla Regione subito dopo gli arresti.
Nomi nuovi per la Fiera
Tra gli indagati compare anche il funzionario regionale Antonio Mercurio, la cui firma si trova sulla maggior parte degli atti voluti da Lerario sia nella sua qualità di capo della Protezione civile che quando era dirigente dell’Economato. I direttori dei dipartimenti regionali, nella riunione del 27 dicembre, hanno deciso che Mercurio fosse trasferito ad altro incarico e gli hanno revocato l’incarico di responsabile unico del procedimento dalle più importanti gare e procedure in atto.
Per l’ospedale Covid alla Fiera, per esempio, al posto di Mercurio è stato nominato Giovanni Scannicchio (già alle Opere pubbliche), ed è stata anche creata una struttura di supporto al rup composta da Roberto Polieri, Vito Vacca, Rosa Marrone eGiovanna Netti. L’obiettivo è allargare la platea dei soggetti che si occupano di procedure delicate e che individuano gli imprenditori a cui affidare i servizi. Revocato il nome di Mercusio anche quale rup degli interventi realizzati dalla Protezione civile a Borgo Mezzanone, considerato che proprio gli affidamenti a Mottola e Leccese – secondo la Procura – avrebbero poi comportato il pagamento di tangenti da parte degli imprenditori.
I pannelli
Sono stati installati nei 180 punti vaccinali scolastici della Puglia. Per farlo sono state utilizzate tre ditte (Pubbliange Group, Spazio Eventi e Romano Exhibit), individuate in base a una ricognizione di operatori economici fatta dalla Protezione civile. “Si è concordato un prezzo calmierato” è scritto nell’atto ovvero 250 euro per il pannello piuma 75×180, 500 euro pe quello 150×180 e una cifra non indicata per 3 pannelli in forex con le scritte “Centro vaccini” e “Uscita”. Per il servizio di trasporto e allestimento erano previsti 600 euro al giorno per ogni squadra di operai. A ogni ditta sono stati liquidati 74mila euro.
Se l’affidamento sia avvenuto in maniera regolare lo stabiliranno gli ispettori della task force regionale, voluta dai vertici dell’ente per passare al setaccio tutti gli atti nei quali potrebbero celarsi irregolarità. Alcune, dopo i primi giorni di lavoro, sarebbero già venute fuori e sono in corso approfondimenti. Contestualmente è emersa una serialità negli atti firmati da Lerario e Mercurio, che potrebbe confermare i sospetti degli inquirenti su comportamenti ripetuti. Le verifiche riguardano, naturalmente, anche le ditte assegnatarie dei servizi. E, ancora di più, quelle che hanno in corso grossi appalti.
Colonna mobile
È un vecchio chiodo fisso di Lerario, che nella sua qualità di capo della Protezione civile non si è occupato solo di Covid ma di tutto ciò che è emergenza, dal dissesto idrogeologico agli incendi, ai grandi eventi. Per far sì che la Puglia sia preparata a “scenari di crisi o emergenza” (come potrebbe essere, per esempio, un terremoto) sono state incrementate tutte le dotazioni della colonna mobile regionale.
Un milione di euro è stato speso per acquistare container e moduli abitativi, poco meno di un milione per tende e letti, 156mila euro per generatori e impianti di illuminazione, 154mila per pompe idrauliche, 134mila per carrelli elevatori. Mezzo milione è stato poi conteggiato nel capitolato come “incentivo per funzioni tecniche”, per arrivare a un totale di circa 3 milioni. La gara per le forniture, con il criterio dell’offerta tecnicamente più vantaggiosa e valida per due anni, è stata aggiudicata alla R.I. Group di Trepuzzi. Anche alcuni di quegli atti sono stati firmati da Lerario poco prima dell’arresto.
La fabbrica
Tra le tante questioni da verificare – sia dal punto di vista penale che amministrativo – ci sono poi le decine di affidamenti per la realizzazione della fabbrica delle mascherine, oggi insorabilmente ferma visto che i dispositivi necessari sono reperibili sul mercato.