di Gianni Lannes – sulatestagiannilannes.blogspot.it
Alla cortese attenzione di Matteo Renzi
Egregio primo ministro pro tempore,
le scrivo in merito alla sparizione nel Mediterraneo, della nave Hedia di rientro a Venezia nel marzo del 1962. A bordo vi erano 20 uomini di equipaggio, di cui 19 italiani. Il più giovane di questi lavoratori del mare aveva appena 16 anni, e si chiamava Giusepe Uva.
L’anno scorso, il signor Accursio Graffeo, nipote del marinaio Filippo Graffeo, nativo di Sciacca mi ha contattato chiedendomi di occuparmi di questo caso irrisolto.
Sulla vicenda, incredibilmente, la magistratura italiana, non ha mai indagato. E quando nel novembre 2014 Accursio Graffeo si è recato alla questura di Bergamo per depositare una denuncia penale da recapitare alla locale Procura della Repubblica, un funzionario della Polizia di Stato,gli ha detto testualmente di rivolgersi addirittura al ministero degli esteri.
Secondo la versione ufficiale, il mercantile sarebbe affondato a causa di una tempesta nei pressi dell’arcipelago di La Galite, in Tunisia, il 14 marzo 1962.
In realtà, il 21 marzo 1962, alle ore 10,24 la nave comunicava via radio, avarie a bordo. Il messaggio fu raccolto da Radio Tunisi e rilanciato da Radio Malta.
Ho effettuato rilevazioni subacquee ed immersioni sulla predetta costa tunisina, ma senza risultato: del relitto non vi è traccia.
Il 28 agosto scorso ho scritto nuovamente all’ambasciatrice di Francia in Italia. Catherine Colonna mi ha risposto con una e-mail, di “essere impegnata in missione a Parigi fino al 29 agosto”. Mi auguro che al suo ritorno a Palazzo Farnese in Roma, si faccia finalmente viva dopo un sollecito personale di chiarimenti che data dal 20 ottobre 2014. I reati di strage non vanno mai in prescrizione. Romeo Cesca, padre del giovane marconista Claudio, il 16 aprile 1962 presentò una circostanziata denuncia al comando carabinieri di Trieste. Che ha fine ha fatto quell’atto? Ancora oggi, dopo 53 anni, il segreto di Stati alleati, appare indicibile. Esistono incartamenti compilati a suo tempo dal Sifar (comandato nel periodo 1956-ottobre 1962 dal generale dei carabinieri Giovanni De Lorenzo, quello del colpo di Stato nel ’64 denominato “piano Solo”) e dal Sios Marina. Pertanto, le chiedo con la presente di rendere pubblici i siffatti dossier compilati a suo tempo dal Sifar e dal Sios Marina, e di compiere presso il presidente Hollande ed il primo ministro Valls, i necessari passi diplomatici, per sapere quantomeno, dove sono stati occultati i cadaveri dei nostri connazionali.
Mi auguro che per la rogatoria a Parigi non ci sia bisogno di un giudice a Berlino. In attesa di un tempestivo e positivo riscontro le invio i miei cordiali saluti!
Gianni Lannes
riferimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2015/08/hedia-risolto-il-mistero.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/11/nave-hedia-la-strage-italo-francese.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=HEDIA