Aveva accumulato un tesoro, e viveva in un lusso sproporzionato rispetto ai 100 euro al mese, dichiarati. La Guardia di Finanza di Molfetta ha sequestrato beni mobili, immobili, e disponibilità finanziarie per un valore di circa un milione di euro, direttamente o indirettamente riconducibili a un noto pregiudicato molfettese. Il provvedimento è stato emesso nei confronti di Francesco Grosso, 39enne, a conclusione di indagini patrimoniali, coordinate dal Procuratore della Repubblica aggiunto presso il Tribunale di Trani, Francesco Giannella.
L’uomo aveva nella sua disponibilità una sontuosa villa con piscina, una notevole liquidità e diverse autovetture, anche di grossa cilindrata, qualcuna intestata a terze persone, con le quali girava indisturbato per Molfetta, dove era considerato il Re della ricettazione e della contraffazione. Era noto nell’ambiente tanto da essere ritenuto socialmente pericoloso. L’uomo è infatti un sorvegliato speciale condannato con sentenze definitive tra l’altro per contraffazione e ricettazione, ed è indagato per associazione per delinquere e altro.
Come accertato dagli investigatori, non si faceva mancare mobili d’epoca e tecnologia Hi-FI all’avanguardia; per il tramite della moglie, aveva acquistato, a Terlizzi, un fabbricato con annesso terreno agricolo che, negli anni, aveva trasformato in una villa “bunker”, ristrutturata in stile pseudo “Palladiano”, dotata di un sofisticato impianto di videosorveglianza controllabile a distanza, con all’ingresso due leoni in pietra.