La trasmissione Mediaset è tornata in Capitanata per ricostruire l’episodio di violenza a Brumotti, alla luce delle dichiarazioni social del “rapper di Lugo” – fonte: www.immediato.net
Dopo il video della canzone piena di insulti e minacce contro Vittorio Brumotti, composta dopo il servizio di Striscia la notizia sulla droga a San Severo (Foggia), Paname torna su YouTubeper fare un passo indietro e dire che non è come sembra. Peccato che non sapendo di essere ripreso dalle telecamere di Striscia la sua versione sia tutt’altra. La trasmissione Mediaset è infatti tornata in Capitanata per ricostruire l’episodio di violenza, alla luce delle dichiarazioni social del “rapper di Lugo”.
“Sono stato una volta sola a San Severo, mi sono trovato lì per girare un mio videoclip – ha dichiarato -, e da lì ho fatto anche questo Brumotti freestile. È stato scritto sul momento, è stata una cosa diciamo quasi per scherzo. Ho fatto di tutto nella mia vita, ho pagato e ho cambiato. Adesso faccio solo musica e lavoro. Da quello che può sembrare nel video, io non sono quello. È stato tutto per arte, musica, è finita lì, nella vita reale siamo altre persone”.
Salvo poi smentire tutto, con dichiarazioni shock riprese da telecamere nascoste. “È tutta roba che penso io, che faccio io, altro che i ragazzi di San Severo, se lo prendo io Brumotti lo disfo, figlio di putt… io lo odio Brumotti. Se lo avessi tra le mani gli staccherei gli occhi, però o fai la musica o fai il carcere, devi scegliere. Lo puoi andare a cercare, lo gambizzi, ma poi?”.
Poi, sulla polizia dice: “Quegli sbirri lì son pagati, son corrotti di m…a, se no le piazze non c’erano. Dobbiamo dirci la verità finale. A San Severo prendono 40mila euro ogni 3 giorni. Polizia di Stato, fra’. Non so se hai visto l’aggressione – dice rivolgendosi al complice di Striscia -, che Giovanni gli ha dato un cartone che lo ammazzava, gli sbirri erano così… ma perché sono pagati, fra’! Gli ho dato cinque pezzi, a lui, io e il mio socio”. Infine, fa ascoltare un audio su Whatsapp con dei “consigli” che un poliziotti gli avrebbe dato per uscire da questa situazione.