Regionali Puglia, Tar cancella due seggi alla maggioranza di Emiliano: passa a 27

La maggioranza di centrosinistra in Consiglio regionale perde due seggi e scende da 29 a 27. Lo ha stabilito il Tar di Bari, che ha accolto i ricorsi presentati da due esponenti del centrodestra, Vito De Palma e Antonio Scalera, ma anche quello di Domenico De Santis (Pd). Tutti e tre dovrebbero entrare in via Gentile, ma per capire chi perde il posto bisognerà attendere la correzione dei risultati elettorali che sarà oggetto di un’altra udienza fissata all’8 luglio. Bisognerà infatti rifare i conti per assegnare i 27 seggi della coalizione di Emiliano: i giudici amministrativi hanno anche accolto il ricorso incidentale di Michele Mazzarano (Pd). Questo dovrebbe comportare che il Pd sale a 16 seggi (da 15), i Popolari scendono a 5 (da 7) e Con scende a 6 (da 7): in queste ultime due liste dovrebbero uscire Pendinelli e Longo, mentre è più complicato stabilire quello che accadrà nel Pd perché bisogna tenere conto degli altri ricorsi pendenti.

Il Tar si è riservato le motivazioni della decisione, spiegando però nel dispositivo che il premio di maggioranza va «ricalcolato al netto dei voti ottenuti dalle liste che all’interno della coalizione vittoriosa non hanno superato la soglia del 4%». I giudici (presidente Carlo Dibello ed estensore Giacinta Serlenga) hanno demandato al prefetto di Bari, quale commissario ad acta, la «rinnovazione dell’intero subprocedimento di assegnazione dei 27 seggi, ivi compresa la ripartizione interna dei seggi spettanti alla coalizione di maggioranza». I giudici infatti, oltre ad aver accolto il ricorso principale dei candidati non eletti del centrodestra, hanno anche accolto – di qui la diversa ripartizione dei seggi tra le liste del centrosinistra – il ricorso incidentale presentato da Michele Mazzarano (Partito democratico). Il Tar ha fissato all’8 luglio l’udienza conclusiva per la correzione dei risultati elettorali e la proclamazione degli eletti. 

«Il Tar ci ha dato ragione, accogliendo i ricorsi presentati: così, cresce il gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale con l’ingresso di Vito De Palma, di Ginosa ed eletto nella circoscrizione di Taranto. Una notizia che ci riempie di gioia e facciamo gli auguri di buon lavoro a lui, ma anche al consigliere regionale Scalera, eletto nella lista «La Puglia Domani». Lo dichiarano il commissario regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis, e il vice commissario Dario Damiani. «Da oggi, il centrodestra in Consiglio recupera i suoi legittimi spazi ed il suo peso e questa per noi è una vittoria collettiva. Una vittoria della Puglia», concludono.

ECCO CHI RISCHIA – I provvedimenti del Tar Puglia ridisegnano la composizione del Consiglio regionale pugliese, con la maggioranza di centrosinistra che perde due seggi scendendo a 27 consiglieri in favore del centrodestra che sale a 17. Resta comunque solida la maggioranza di Emiliano che può comunque contare sul sostegno, acquisito dopo le elezioni, di quattro dei cinque consiglieri M5s che sono entrati in maggioranza.

Ma anche all’interno della coalizione che sostiene il governatore Michele Emiliano potrebbero cambiare le cose. Bisognerà, però, attendere maggio quando verranno discussi altri due ricorsi, quelli presentati dai candidati Sergio Blasi e Teresa Cicolella, entrambi del Pd, per avere la certezza della composizione finale dell’Assise. La proclamazione dei nuovi eletti avverrà il prossimo luglio, tocca alla prefettura effettuare i nuovi conteggi.

Al momento, le uniche certezze sono che le liste civiche di «Popolari con Emiliano» e «Con Emiliano» perdono complessivamente tre seggi, due in favore del centrodestra e uno in favore del Pd. Gli esclusi saranno due del gruppo Popolari (a rischio Mario Pendinelli e Francesco La Notte) e uno di Con Emiliano, a rischio Peppino Longo. Entreranno, invece, con certezza Domenico De Santis (Pd), Vito De Palma (Forza Italia) e Antonio Paolo Scalera (La Puglia Domani). A maggio, come detto, però, verranno discussi i ricorsi di Blasi e Cicolella che potrebbero incidere solamente all’interno dello stesso Pd: a rischio, in questo caso, sono Michele Mazzarano e Ruggiero Mennea.

fonte: MASSIMILIANO SCAGLIARINI – www.lagazzettadelmezzogiorno.it

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