Processo rating a Trani assolti i colossi S&P e Fitch

fonte : http://edicola.lagazzettadelmezzogiorno.it – di  ANTONELLO NORSCIA

TRANI. Ha «vinto» Golia. Non perché più forte, ma perché – dicono i giudici – innocente. Si concludono con una sequela di assoluzioni i distinti processi alle agenzie di rating Fitch e Standard & Poor’s, accusate di manipolazione del mercato. Alle 12,30 di ieri in un’aula gremita per una pronuncia in ogni caso storica, il Tribunale di Trani (entrambi i collegi erano composti da Giulia Pavese, Lorenzo Gadaleta e Raffaele Morelli) ha assolto tutti i 6 imputati di «S&P». Mezz’ora dopo il bis con l’assoluzione dell’unico imputato di Fitch «perchè il fatto non sussiste». Dopo il primo verdetto proprio nessuno si aspettava qualcosa di diverso dall’assoluzione dell’analista David Michael Willmoth Riley, capo rating sovrano della sede di Londra di Fitch ma attento analista delle vicende del Bel- paese.

Diversificate le assoluzioni per le figure apicali di S&P. Assoluzione piena per l’ex presidente mondiale Deven Sharma. Per i 4 analisti Yann Le Pallec (responsabile per l’Europa dell’agenzia) Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill (britannici, operanti nella sede di Londra) e Moritz Kraemer (tedesco, operante a Francoforte) l’assoluzione è stata piena per alcune contestazioni e con l’equivalente della vecchia insufficienza di prove per altre. L’assoluzione degli imputati è conseguentemente sfociata nel rigetto dell’ulteriore richiesta di condanna di S&P alla pena pecuniaria di 4 milioni e 647mila euro per responsabilità della persona giuridica: il Tribunale ha dichiarato «l’insussistenza dell’illecito amministrativo».

Il pubblico ministero Michele Ruggiero aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati. Dunque, colpo grosso delle difese, impegnate pure a respingere le richieste risarcitorie delle parti civili: investitori che lamentarono perdite in borsa per le anticipazioni contestate, nonchè le associazioni di consumatori Adusbef, Federcosumatori ed Associazione Consumatori ed Utenti.

Appena terminata la lettura del dispositivo, i difensori di S&P si sono abbracciati, raggianti ma composti. «C’è evidente soddisfazione per l’esito del processo» – ha commentato a caldo l’avvocato Guido Alleva, uno dei legali del pool difensivo di S&P. «Le ragioni della difesa sono state accolte dal Tribunale e sarà molto inte- ressante esaminare il percorso motivazionale della sentenza». Al cronista che gli ha chiesto se il processo non sarebbe dovuto nemmeno iniziare Alleva ha evidenziato: «I processi sono gradi dibattiti e solo alla fine si capirà se fosse giusto che questo giudizio non si celebrasse». Così come non si è celebrato per nessuno degli atri 9 casi in cui diverse Procure italiane hanno valutato altri profili dell’operato di Standard & Poor’s. Per l’avv. Giuseppe Losappio, legale dell’ACU: «Bisogna attendere le motivazioni della sentenza per ogni valutazione; oggi ogni ulteriore considerazione sarebbe solo di natura emotiva, come tali non appropriate all’attività di un giurista. In ogni caso si può sostenere che è stato un processo importante che ha portato alla luce ed all’attenzione dell’opinione pubblica alcune dinamiche di funzionamento delle agenzie di rating sulle quali chi è attento dovrà necessariamente fare delle valutazioni. Non può sfuggire che c’erano dei meccanismi di operatività interna che, son sicuro, saranno sicuramente cambiati dopo questi processi: credo che questo voglia dire molto». Pronunciate le sentenze assolutorie, anche Adusbef ha diffuso una nota: “Rispettiamo le istituzioni e le sentenze della Magistratura. Valuteremo al fianco della Procura un eventuale appello all’esito della lettura delle motivazioni”.

Che saranno depositate tra 90 giorni. Nonostante sia la prima sentenza in Italia sull’operato dell’agenzia di rating, la sensazione è che, ieri, sulla vicenda sia calato il «game over».

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