Omicidio Caracciolese, Emiliano all’attacco: “Troppa coca, mala più spietata che mai”

bari.repubblica.it

A poche ore dall’omicidio di Giacomo Caracciolese, avvenuto in pieno giorno tra la folla del mercato in via Dei Mille, il sindaco Michele Emiliano è intervenuto per lanciare l’allarme sul consumo e lo spaccio di cocaina e annunciare che chiederà un vertice col ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri. “L’omicidio di Giacomo Caracciolese, che appare collegato al traffico di sostanze stupefacenti nel quartiere San Pasquale ed è probabilmente connesso con precedenti fatti di sangue avvenuti nello stesso quartiere – scrive Emiliano in una nota pubblicata anche sulla sua bacheca Facebook – conferma le preoccupazioni al riaccendersi del sistema della criminalità organizzata barese, che torna sulla scena più moderna, feroce e spietata che mai”.

LA COCAINA – “Il consumo di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, si mantiene elevato nonostante la profonda crisi economica, e le numerose scarcerazioni degli esponenti delle principali famiglie della camorra barese determinano un quadro che deve trovare una risposta forte e inequivocabile da parte di tutte le istituzioni. È doveroso dunque incoraggiare e ringraziare le Forze dell’ordine e la Magistratura chiamate ancora una volta, nonostante l’insufficienza degli organici, a costituire il primo baluardo nei confronti della ripresa di questi fenomeni. Per non lasciarle sole è dunque necessario che il Governo della Repubblica e il Consiglio Superiore della Magistratura agiscano con rapidità per rafforzare il controllo del territorio e per assicurare ai reparti investigativi, e alle Forze dell’ordine in generale, le risorse economiche, umane e materiali per poter svolgere appieno il loro lavoro” riflette Emiliano.


IL VERTICE 
– “Per questa ragione – scrive ancora il sindaco di Bari – chiederò un incontro immediato al ministro dell’Interno Cancellieri per poter spiegare meglio le condizioni nelle quali le Forze dell’ordine sono chiamate ad operare. Chiederò inoltre ai sindacati di Polizia di segnalarmi il loro punto di vista e al Prefetto di convocare il Comitato d’ordine e sicurezza pubblica, in modo che possa presentare al ministro un quadro completo della situazione. Ma anche le istituzioni locali e i partiti devono fare la loro parte: il silenzio assordante circa il rinnovato ruolo che la mafia barese ha assunto sul territorio cittadino favorisce il rafforzamento del nostro avversario. Sminuire, omettere, svilire le denunce di chi ha il dovere e il coraggio di chiamare le cose con il loro nome corrisponde a un sostanziale fiancheggiamento.

LE INFILTRAZIONI – “E in vista delle prossime elezioni comunali non dobbiamo consentire alle cosche di infiltrarsi nelle istituzioni. A tal fine convocherò tutti i segretari cittadini di ogni schieramento per chiedere loro supporto, partecipazione e suggerimenti per affrontare questo difficile momento con l’unico intento di mantenere unita la città, senza distinzione di orientamento politico, nel contrasto alle organizzazioni mafiose. Bari non può tornare indietro agli anni in cui dai barconi si scaricavano sigarette sotto gli occhi atterriti dei cittadini, si spacciava droga nei quartieri come in un bazar, si gestiva l’usura approfittando di capitali illeciti e della forza di intimidazione, si sparava ad ogni angolo di strada, si lasciavano soli imprenditori e cittadini sotto la pressione del racket estorsivo. Chiederò un incontro anche al presidente della Camera di Commercio e ai rappresentanti delle principali organizzazioni sindacali e datoriali per un esame congiunto della situazione. Alla battaglia durissima da parte delle Forze dell’ordine e della Magistratura deve corrispondere una battaglia altrettanto dura e senza quartiere da parte della società barese secondo gli insegnamenti di don Luigi Ciotti”.

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