Messaggio di fine anno e un po’ per il nuovo

di Matteo d’Ingeo

Ancora una volta il sindaco senatore presidente di Molfetta, Antonio Azzollini, si è lasciato rapire da Internet e dalle nuove tecnologie della rete e per la seconda volta è apparso on-line sul sito ufficiale del Comune di Molfetta in un video trasmesso anche dai network locali.
Un messaggio di fine anno un po’ più dimesso rispetto a quello del 2008 non solo per l’assenza di immagini che arricchivano le sue parole ma anche nel look è apparso trasandato. Mentre l’annuncio in rete e nei manifesti in città lo ritraevano in giacca blu, cravatta e ben pettinato, il sindaco si è presentato ai suoi concittadini nel suo consueto abito dai colori spenti, senza cravatta e pensieroso in volto.
Forse il travestimento era funzionale all’ennesimo discorso sul risanamento del bilancio comunale, rigoroso, serio, trasparente, che consentirà presto di tornare a fare investimenti e ad avere ancora un po’ più di spesa per le fasce deboli della nostra città. Sono cose che ascoltiamo da anni ma ancora non si sono visti i fatti. L’anno scorso, il sindaco, aveva espresso un desiderio luminoso, ricordate: “… il mio desiderio è che un raggio di luce possa entrare in tutte le famiglie della nostra città e che si avvertano il meno possibile i morsi della crisi economica…”.
Ebbene, gli unici raggi entrati nelle case dei molfettesi furono, come è stato già detto, l’azzurro dei lampeggianti delle forze dell’ordine, dei mezzi di soccorso e dei fragori del tritolo; e non è passato giorno, che non ci fossero auto incendiate, senza parlare dei cassonetti incendiati o degli atti vandalici.
Questi sono i fatti, mentre si continuava e si continua a sostenere di aver migliorato la vivibilità e la sicurezza in città.
I molfettesi, invece, in queste festività hanno goduto, è un modo di dire, per un’eccellente iniziativa di questa amministrazione per cui veramente le case di ogni quartiere si sono illuminate.
Lo ha dichiarato con soddisfazione l’assessore al Marketing Territoriale, Giacomo Spadavecchia: 

«Per la prima volta Molfetta si presenta interamente illuminata con un impianto unico ed omogeneo… le reazioni dei molfettesi sono state immediatamente positive, in tanti mi hanno fatto notare che quest’anno Molfetta è la città più illuminata e bella della provincia. Ma il nostro obiettivo è anche quello di rilanciare lo shopping di prossimità offrendo un’immagine della città più accogliente e gradevole, realizzando così luoghi di aggregazione come alternativa ai centri commerciali; le luminarie creano una scenografia fatta di luce e colori ma rappresentano anche un investimento che anticipa l’idea del grande Ipermercato all’Aperto. Crediamo in questa strategia che punta al rilancio del commercio attraverso la realizzazione di un ambiente fisico e un contesto di vivibilità affinché diventino il vero valore aggiunto per questa categoria. Stiamo lavorando per mettere a punto un quadro generale che tocchi temi decisivi come l’arredo e la viabilità: iI progetto esecutivo è giunto ormai a una fase avanzata e sarà approntato già a partire dal 2010…».

Non tutti i cittadini sanno che questa grande iniziativa del sindaco e dell’assessore al marketing è costata alle casse comunali ben 41.000 euro escluso l’IVA e l’erogazione dell’energia elettrica. Le motivazioni contenute nella delibera di Giunta n. 334 del 14.12. 2009, con cui si è concesso questo contributo alla Molfetta Shopping, associazione delegata dalle associazioni di categoria a collaborare con l’azienda installatrice sono state queste: “… per attivare dinamiche di attrazione atte al rilancio del commercio in città onde contrastare il fenomeno che vede i centri commerciali i siti privilegiati per lo shopping; che la concezione a cui affidare la possibilità di favorire lo shopping natalizio in città è quella di rendere le strade punto di aggregazione, offrendo ai visitatori ed ai cittadini l’immagine di una città gradevole, accogliente e luminosa…”.

E’ inutile commentare queste motivazioni, sicuramente il sindaco nel prossimo messaggio augurale ci relazionerà sui benefici che questo importante atto amministrativo avrà portato ai commercianti e ai cittadini molfettesi. Ci piacerebbe sapere anche il nome della fortunata ditta che a trattativa privata ci ha illuminato i cuori e le strade per la modica spesa di 41.000 euro.

Ma non è tutto. Chiediamo da anni di organizzare in Piazza Paradiso un evento culturale di richiamo turistico, almeno il 31 dicembre, in modo da occupare simbolicamente il territorio obbligando le forze dell’ordine a presidiare la Piazza e le strade limitrofe, e invece niente. Anche per questo capodanno assisteremo al penoso e incivile spettacolo realizzato da “esplosivi attori” e “sputafuoco” di strada.

L’elenco delle cose non fatte e di quelle fatte male in questo 2009 lo faremo in un altro momento, parleremo dei lavori del nuovo porto, parleremo della nuova zona industriale, parleremo dello sminamento degli ordigni bellici, parleremo dei rinvii a giudizio di assessori dei processi in corso per voto di scambio, ecc, ecc; oggi ci preme ricordare ciò che ha distinto questa amministrazione comunale per inefficienza, gravi omissioni e cattiva gestione del territorio. E’ stato presentato il 24 dicembre u.s. l’ennesimo ed ultimo esposto sull’occupazione abusiva di strade e marciapiedi da parte di noti commercianti ambulanti. Lo denunciamo ancora a voce alta; questa amministrazione e quella precedente, che è sempre targata Azzollini, hanno permesso ad alcune famiglie di commercianti di occupare la città, speriamo non a fini elettorali; questa sì che è la vergogna di questa città con cui il sindaco non ha il coraggio di confrontarsi. Il sindaco e i suoi preposti non hanno il coraggio di smantellare ciò che loro hanno creato perché, a Molfetta, chiamarsi Andriani, Magarelli, Fiore, De Bari oppure Diniddio o essere stato componente di una delle famiglie che negli anni ’90 ha tenuto in scacco l’intera città con lo spaccio della droga, è un merito e gli uffici giudiziari raccomandano alle istituzioni locali di favorire il loro reinserimento nel mondo del lavoro.
Nulla da eccepire contro questa raccomandazione, lo abbiamo detto tante altre volte, ma offrire un’opportunità lavorativa non deve rappresentare per questi signori un motivo per ignorare le regole della civile convivenza, rendere indecorosa la zona che occupano e con arroganza raddoppiare e o triplicare l’occupazione del suolo pubblico senza pagare la tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Il sindaco, il comandante della Polizia Municipale e certi agenti di polizia questo lo sanno, ma nonostante l’annuncio di controlli a tappeto contro l’abusivismo questi signori sono sempre al loro posto da anni e ancora oggi. Certi Agenti di polizia municipale non vanno in giro a stanare e multare recidivi abusivi che da anni occupano marciapiedi e strade in palese violazioni al codice della strada o a fermare bulli di periferia che scorrazzano senza casco esibendosi in pericolose e acrobatiche evoluzioni su moto, oppure falsi invalidi che occupano abusivamente le zone blu o le zone riservate ai veri disabili; macchè, i nostri agenti invece lasciano sul parabrezza di qualche malcapitato automobilista che ha parcheggiato in via Di Vagno, una strada di periferia larghissima a doppio senso di marcia, una multa di 38.00 euro per “SOSTA CONTROMANO”.

Il Comandante della Polizia Municipale, prontamente interpellato, stenta a credere che un suo agente abbia emesso una simile multa interpretando, molto liberamente, il comma 2 dell’art. 157 del codice della strada che così recita: “Arresto, fermata e sosta dei veicoli:
"Salvo diversa segnalazione, ovvero nel caso previsto dal comma 4, in caso di fermata o di sosta il veicolo deve essere collocato il piu’ vicino possibile al margine destro della carreggiata, parallelamente ad esso e secondo il senso di marcia. Qualora non esista marciapiede rialzato, deve essere lasciato uno spazio sufficiente per il transito dei pedoni, comunque non inferiore ad un metro. Durante la sosta, il veicolo deve avere il motore spento”.

Viene spontaneo chiedersi come certi agenti non interpretano allo stesso modo il codice della strada per tutti i cittadini, per tutte le autovetture parcheggiate “contromano” e in tutte le strade cittadine a doppio senso di marcia? Eppure lo stesso agente come altri passano quotidianamente da via Baccarini, via Ten. Fiorino oppure via Cap Magrone, o da tante altre strade cittadine da sempre interessate alla sosta contromano. Perché l’Agente X in servizio di pattugliamento in via Di Vagno, oltre a multare la “sosta contromano” non ha multato il commerciante ortofrutticolo che in violazione al codice della strada occupa strada e marciapiede in virtù di una discutibile autorizzazione rilasciata in prossimità di una centralina di controllo del gas. Nessun agente municipale ha mai fatto rimuovere una struttura in ferro presente da mesi nei pressi dello stesso commerciante che occupa il sito stradale. Carissimi concittadini se non avete come cognome Andriani, Fiore, Magarelli o De Bari fatevelo regalare dalla prossima Befana, a Molfetta può essere utile.

L’ultimo pensiero è rivolto al sindaco senatore presidente Azzollini; è diventata una moda rivolgere dieci domande a chi governa e noi lo abbiamo già fatto nel 2008, in tempi non sospetti, e lo facciamo ancora oggi, sperando che il sindaco non voglia rispondere, così come ha fatto il suo presidente Berlusconi, attraverso un libro di qualche suo suddito, noi ci accontentiamo di una risposta pubblica. Più che domande sono delle richieste che in un anno non hanno avuto risposte e molte delle quali sono state accompagnate da dettagliati esposti:

1) Si faccia promotore presso il Governo di qualche azione istituzionale atta a bloccare la ricerca di petrolio sul litorale pugliese nei 7 punti di prospezione tra cui la città di Molfetta. Nei nostri fondali non c’è petrolio e le prospezioni sismiche a colpi di proiettili ad aria (tecnicamente air gun) comprometterebbero ancora di più il fragile ecosistema del nostro mare già distrutto dall’alga tossica, bombe chimiche e navi di veleni.

2) Si chieda al Governo di poter interrompere i lavori per la costruzione del nuovo porto e di utilizzare i finanziamenti già stanziati per risanare lo specchio d´acqua del litorale di levante per liberarlo dalle migliaia di bombe all´iprite che stanno minacciando seriamente la nostra vita e quella delle nuove generazioni. A che servirebbe un nuovo porto commerciale a Molfetta se la vita dei suoi cittadini e la sua economia è ad alto rischio per la morte del proprio mare?

3) Si presenti spontaneamente ai giudici del Tribunale di Trani e riferisca loro com’è stata costruita la Centrale Powerflor, così come ha fatto pubblicamente a Bisceglie nel luglio u.s.

4) Si metta mano, da subito, al piano delle coste, prima dell’estate, smantellando tutto ciò che di abusivo è stato costruito fino ad oggi dalla prima Cala a Torre Gavettone.

5) Si predisponga la revisione del Piano Comunale per la Disciplina del Commercio su aree pubbliche, nella parte riguardante le autorizzazioni ambulanti e l´occupazione del suolo pubblico. Eliminare la presenza di ambulanti nel Centro Urbano in un quadrilatero delimitato dalle vie Grittani, Calabrese, Amato, Cozzoli, Mezzina, Pomodoro, Baccarini, P.zza A.Moro, L.da Vinci, Fornari, Balice, Cagliero, G.De Candia, Viale Giovanni XXIII, S.Francesco d´Assisi, Vico 14° M.dei Martiri; promuovere nella restante parte della città e nelle zone d´espansione nuovi spazi urbani destinati al commercio fisso e itinerante con un costante controllo e repressione dell´abusivismo.

6) L´amministrazione si costituisca parte civile nell´eventuale procedimento penale a carico dei presunti usurai arrestati nei mesi scorsi, nel nuovo procedimento per voto di scambio, e nel processo contro l’assessore Palmiotti, per il grave danno d´immagine che la nostra comunità ha subito.

7) Si blocchi il procedimento per la costruzione del parcheggio interrato in Piazza Margherita di Savoia e si utilizzino i fondi per la costruzione di parcheggi all´entrata della città con servizi di navette veloci collegate al centro urbano e alla periferia. In questo modo si allontanerà il pericolo di aumentare l´inquinamento, già alto, da polveri sottili.

8) Si condivida la richiesta di riconoscimento di Gianni Carnicella come vittima di mafia e la riapertura del processo contro il suo assassino Cristoforo Brattoli che nel frattempo è stato condannato ancora una volta per altri reati.

9) Si denunci chi ha utilizzato fondi statali, destinati alla costruzione di opere pubbliche, per la costruzione di case private sul prolungamento di Via Aldo Fontana. Inoltre chiediamo al sindaco di spiegarci il perché l’amministrazione comunale non si è costituita parte civile lesa nel processo in corso a carico dei costruttori e direttore dei lavori delle palazzine ITALCO demolite solo dopo 7 anni dalla costruzione.

10) Si utilizzino i beni immobili confiscati ai mafiosi nostrani, e già assegnati al Comune nel 2001, per finalità sociali con bandi pubblici per la loro gestione e che il primo bene confiscato assegnato per scopi sociali sia intitolato al sindaco Gianni Carnicella caduto sotto il fuoco di quel mondo criminale a cui vogliamo sottrarre simbolicamente i beni accumulati anche sulla pelle di tanti giovani che negli anni ’90 sono morti per overdose nelle nostre strada e dimenticati da tutti.

Per questo fine anno è tutto, e in attesa che il sindaco Azzollini si iscriva a Facebook, rinnovo a Lui, e per il suo tramite a tutti i cittadini, gli auguri per un 2010 migliore, prospero di felicità, amore e civile convivenza.

Una risposta a “Messaggio di fine anno e un po’ per il nuovo”

  1. io vorrei anche che tornassero le videocamere in consiglio comunale…
    è l’ennesimo scandalo che la cittadinanza non possa seguire l’operato dei suoi rappresentanti.

I commenti sono chiusi.

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