foto: www.lagazzettadelmezzogiorno.it- di NICOLA PEPE
Non sappiamo dove finisca l’interpretazione della norma e inizi l’eventuale trattamento di favore. Di certo c’è che il primato italiano delle lodi alla Maturità in Puglia rischia di diventare in caso dopo l’esposto della preside del liceo classico «Orazio Flacco» di Bari che ha preso carta e penna e ha scritto al Ministero partendo dal caso di un superbravo che si è maturato con il massimo dei voti con quattro voti gonfiati e una lode ottenuta «a tavolino». L’esposto, finito sul tavolo delle segreteria del ministro e su cui viale Trastevere ha chiesto lumi con una nota a firma della dott.ssa Teresa Pasciucco, al di là del caso specifico che suscita qualche dubbio sul rispetto del principio di equità tra studenti, apre un fronte sul «ritocco» dei voti dello scrutinio finale, quello che costituisce la base per ottenere la lode (fino al 2017 premiata con 340 euro).
La dirigente (Anna Ruggiero, a settembre lascia perchè va in pensione) decide di approfondire e spulcia nel registro elettronico dei professori scoprendo che altri tre voti erano stati arrotondati per eccesso. Insomma, oltre al 7 diventato 8, erano arrivati altri tre «aiutini» in altrettante materie: un 6.33 di matermatica passato a 8, un 8.38 e un 8.88 di Latino e Inglese, arrotondati a 10. Secondo la dirigente una valutazione «artefatta» e di «gran lunga superiore a quella reale con arrotondamenti incomprensibili». Insomma, la valutazione finale – quella che avrebbe determinato i presupposti anche per la lode – sarebbe stato frutto di «voti gonfiati».
Quando la vicenda viene posta alla commissione di esame di Stato, salta fuori il cavillo formale. E cioè che il 7 passato a 8 (di Fisica) non era stato formalmente un voto di consiglio ma una sorta di presa d’atto («concordia») di una proposta della docente. Sulla carta, o meglio in base a quanto prevede la norma, lo scrutinio finale – per la lode – dovrebbe essere quello di arrivo al consiglio di classe non quello di «uscita». Il fatto che in questo caso anche quello di arrivo fosse stato frutto di più arrotondamenti, è un’altra storia. Infatti, per il presidente della commissione d’esame, senza la specifica scritta «voto di consiglio» l’arrotondamento (diFisica) era da considerarsi valido. Una disparità di trattamento, secondo la dirigente, che avrebbe penalizzato anche altri studenti meritevoli di un trattamento analogo. Al «Flacco» ci sarebbero stati una decina di «100» e ad alcuni di questi non sarebbe stata riconosciuta la lode per effetto di una «diversa» interpetazione – quella secondo norma – degli altri consigli di classe. Delle due l’una: o ha sbagliato il consiglio che ha modificato lo scrutinio finale (spianando la strada alla lode) o hanno commesso l’errore tutte le altre commissioni che si sono comportate in maniera diversa penalizzando tanti ragazzi. Fare chiarezza non guasterebbe.
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