di La Redazione (www.molfettalive.it/…)
Si chiuderà con molta probabilità il prossimo 13 aprile il processo per i lavori al lido Marina Piccola.
Nel mirino pubblico ministero Antonio Savasta alcune realizzazioni realizzate nel lido, tra cui una superficie coperta di 33 mq, un pergolato esteso circa 40 mq e un corridoio lungo 10 metri in cemento armato e rivestito in pietra terminante in mare. Secondo l’accusa, le opere sarebbero state realizzate con l’uso di armature in ferro per fondazioni in cemento armato e in assenza di concessione e autorizzazione paesaggistica, anche della capitaneria di porto.
L’imputato Michele Tattoli, attuale rappresentante legale dello stabilimento balneare sulla Molfetta-Giovinazzo, è difeso dall’avv. Mauro Palma. Nel procedimento si è costituito parte civile il Wwf Italia, rappresentato dal legale Marcello Magarelli.
I lavori contestati dalla procura di Trani sono stati scoperti a seguito di un’operazione della capitaneria nel 2007. Due degli autori dell’ispezione sono comparsi ieri in aula nella sezione distaccata di Molfetta.
Gli ufficiali Mariani e Provenzano hanno ricostruito l’ispezione e smentito la linea difensiva, secondo cui le opere rinvenute altre non sarebbero che quelle oggetto di una prima operazione della capitaneria nel 2005 a cui seguì un processo, a carico dell’allora rappresentante legale Mariano Caputo. Procedimento che ha visto in primo grado la condanna dell’attuale assessore, che è ricorso in appello affermando su queste pagine come i lavori contestati fossero stati realizzati negli anni ’70 e ’80. Per questo motivo era stata richiesta dal pubblico ministero la sua assoluzione.
Nel dibattimento si è evidenziata la parziale eliminazione di alcuni dei manufatti e le sopraggiunte autorizzazioni giunte dal comune che ne hanno riguardati altri.
Il giudice monocratico Lorenzo Gadaleta ha acquisito la documentazione raccolta in fase d’indagine e aggiornato la seduta al 13 aprile, data del pronunciamento della sentenza.