L’Opac va al porto, il prefetto incontra i sindaci e il ministro Bonino protesta per i ritardi della Siria

L’Ark futura, la nave danese che trasporta le armi chimiche siriane

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REGGIO CALABRIA – Sopralluogo in mattinata e vertice in serata in prefettura sul trasbordo delle armi chimiche siriane al porto di Gioia Tauro. Una delegazione internazionale ha effettuato il sopralluogo e a seguire una riunione nella Capitaneria di porto. In particolare, un corteo di auto, scortate da polizia, carabinieri e guardia di finanza, ha condotto i funzionari dell’Opac sulle banchine per il sopralluogo in relazione alle operazioni di trasbordo delle sostanze chimiche siriane. Nessuna indiscrezione è trapelata sull’esito della giornata gioiese dell’Opac. Nel corso della serata si è tenuto un vertice in prefettura con i sindaci dei comuni di Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando, e con tutte le autorità civili e militari interessate.

Alla riunione hanno preso parte anche i rappresentati del ministero degli Esteri e dell’Interno. Nel corso dell’incontro è stata data assicurazione che in ogni modo, anche con strumenti d’avanguardia, verranno privilegiati i profili di massima sicurezza sia per la popolazione che per gli operatori portuali ed è stato deciso di avviare una massiccia campagna informativa, che sarà attuata quanto prima distribuendo alla popolazione un depliant informativo.
Il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, ha annunciato inoltre che, durante le fasi di trasbordo, la prefettura attiverà h24 la sala operativa per un monitoraggio costante di tutte le attività in corso. La strumentazione per il monitoraggio ambientale, fornita dal ministero dell’Interno, sarà posizionata dai vigili del fuoco, che anche durante le fasi di trasbordo saranno affiancati dai gruppi specifici del ministero dell’Interno.
Intanto il ministro degli Esteri Emma Bonino ha annunciato che le armi chimiche siriane destinate al porto di Gioa no sono ancora state consegnate per il trasbordo né sono state ancora caricate nel porto di Latakia sulle navi scandinave che dovranno trasportarle in Italia. Il ministro da Beirut dove si trova in visita ufficiale ha stigmatizzato i ritardi che si stanno accumulando: «Tutto avviene con il contagocce. Lo stesso consiglio esecutivo dell’Opac ha reso molto chiaro che questo ritardo non è più accettabile», per poi aggiungere che Gioia Tauro sarà solo un «porto di trasbordo per le operazioni che si svolgeranno in 36-48 ore, ma tutto dipende da quando arriva il carico che non è ancora partito perchè le navi danese e norvegese non sono cariche».

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