di Lucrezia D’Ambrosio (Gazzetta del Mezzogiorno del 17.10.2009)
«Vogliamo pene severe. Quei due delinquenti che non hanno avuto scrupolo per un’anziana di novant’anni devono rimanere in carcere a lungo. Non meritano pietà anche perché loro non l’hanno avuta». Michele Pisani, quarantacinque anni, conosceva di vista la signora Giulia e non riesce a trattenere la sua rabbia. «Anche se non l’avessi conosciuta – conclude – la mia reazione sarebbe stata questa».
Giulia Samarelli era una sarta. Era specializzata nella realizzazione di tende d’arredo. Una vera e propria maestra. Era sposata ma non aveva figli. Suo marito, una volta partito per il Venezuela, fece perdere le sue tracce. E Giulia si ritrovò da sola. Vita difficile, la sua. E ora, Giulia che aveva vissuto una vita nel silenzio, si è ritrovata sotto i riflettori: la sua morte fa male. Troppo violenta. Troppo crudele. Troppo ingiusta.
«Sono profondamente addolorato per la tragica morte di una persona innocente causata da una violenza così inutile e inaudita che altrettanto profondamente mi disgusta», ha detto il sindaco Antonio Azzollini. Il primo cittadino ha disposto che il Comune si faccia carico delle spese relative alle esequie dell’anziana donna.
Nel quartiere Immacolata, dove Giulia viveva da sempre e dove ha trovato la morte, era conosciuta e molto amata. Viveva sola. Era autosufficiente. Era un suo parente di settantacinque anni, figlio di un suo cugino, ad occuparsi di lei. In qualche modo l’uomo rappresentava la sua famiglia.
E sulla questione è intervenuto anche Matteo d’Ingeo, responsabile del Liberatorio Politico: «Non ha senso, adesso, esprimere sentimenti di cordoglio. La verità è che ci sono zone della città dove non c’è controllo. Questo episodio si è verificato, non a caso, nella zona di piazza Immacolata, da sempre teatro di episodi di violenza, di incendi e di reati vari. L’amministrazione vuole armare il corpo di polizia municipale. Non si è ancora compreso che i vigili urbani non hanno bisogno di autorità, ma di autorevolezza. E devono essere presenti in tutta la città, anche nelle zone difficili. Certo è che quello che si è verificato è un episodio di una gravità notevole».