Le bugie dei sostenitori della Fondazione offendono chi realmente rischia investendo nella cultura

In questi giorni continuiamo a leggere su alcuni fogli cittadini e network locali, strani comunicati di solidarietà in favore della Fondazione Valente. Non entriamo, come sempre, nel merito del campo artistico e neanche delle modalità con cui si elemosina la solidarietà e la si lancia in pasto ai media strumentalizzando anche le ignare immagini di artisti di fama internazionale; vogliamo invece affrontare le modalità gestionali dei finanziamenti delle attività culturali a Molfetta e dei canali preferenziali e privilegiati che si offrono agli amici della Fondazione di cui sopra. Dall’albo pretorio leggiamo una delibera emblematica, la n.129 del 6.8.2012 integrazione alla delibera n. 93 del 25.6.2012, che deve servire a far comprendere a tutti i cittadini molfettesi e non, che in questa città, in questo comune e negli uffici comunali ci sono cittadini e associazioni di seria A ed altri di serie Z; e perchè? Nel corpo della delibera si legge: …

con nota prot. n. 46219 del 6 agosto è stata comunicata la disponibilità di due agenzie di spettacolo ad effettuare i concerti di Nina Zilli per sabato 1° settembre e Pino Daniele per sabato 22 settembre; (su questo torneremo a breve)

– con nota prot. n. 46221 del 6 agosto 2012 la Bass Culture ha comunicato la disponibilità a realizzare il concerto di Nina Zilli richiedendo la partecipazione economica del Comune di Molfetta nella misura di € 15.000 + IVA;

– con nota prot. n. 46224 del 6 agosto 2012 la Delta Concerti ha comunicato la disponibilità a realizzare il concerto di Pino Daniele richiedendo la partecipazione economica del Comune di Molfetta nella misura di € 30.000 IVA compresa;

e poi…

– Prevedere l’eventuale erogazione di anticipazione della contribuzione, da corrispondere su presentazione di fattura, prima della realizzazione dell’evento per esigenze correlate agli spostamenti degli artisti . … 

Dunque, caro Centrone e cari sodali firmatari del documento (rivolto ai deliranti e sconsiderati attacchi), le cose si mettono male e ci sembra che ciò che avete sottoscritto non corrisponde al vero (“Gli organizzatori rischiano – e anche abbondantemente – di tasca propria“).

Altro che eroi della cultura, gli organizzatori ( Fondazione o altri?) sono una casta privilegiata alla corte di re Antonio e Pierino, perchè non accade mai a cittadini e associazioni culturali, comuni mortali, che venga deliberato un contributo per l’attività proposta nella stessa mattinata in cui gli stessi fanno la richiesta, 6 agosto la richiesta e 6 agosto la delibera. Ma l’elemento che chiarisce l’autogol che Centrone ha fatto sottoscrivere ai firmatari solidarizzanti è che loro non rischiamo un tubo di nulla perchè ricevono il contributo prima ancora dello svolgimento dello spettacolo. A questo punto la domanda che facciamo da anni è, quanto costa il singolo concerto?  Nina Zilli è costata più di 18.000,00 euro? Pino Daniele costerà più di 30.000,00 euro? L’allestimento e service quanto costano? Quanti biglietti sono stati venduti e con quale incasso? Quanti biglietti omaggio? Tutto questo dovete scrivere nel prossimo comunicato e non patetiche autocelebrazioni.

Quelli che rischiano realmente in questa città, invece, sono i responsabili di rassegne musicali e teatrali che, non solo, svolgono tutte le attività previste senza che la giunta deliberi il contributo da assegnare ma non ricevono neanche alcun anticipo come, per altri, invece è prassi. Due esempi per tutti. Solo il 4 settembre scorso con delibera n. 135 la Giunta comunale ha deliberato il contributo per la rassegna teatrale “Ti Fiabo e Ti Racconto“. Praticamente la manifestazione si è svolta tre mesi fa e non è stato concesso alcun tipo di anticipo sul contributo, eppure anche in questo caso si trattava di artisti di passaggio di rilevanza nazionale e internazionale. La stessa sorte è toccata ad “ARITMIA MEDITERRANEA” che ha già realizzato la rassegna musicale ma la delibera non è stata ancora pubblicata e non è stato concesso alcun anticipo contributivo.

Crediamo che queste realtà cittadine e tante altre, abbiano rischiato  abbondantemente e di tasca propria.

4 Risposte a “Le bugie dei sostenitori della Fondazione offendono chi realmente rischia investendo nella cultura”

  1. Caro Matteo,
    lei ha come sempre ragione da vendere.
    L’informazione a Molfetta è pilotata, tutta, indistintamente. Dietro ogni articolo di elogio o dietro ogni comunicato stampa non pubblicato, ci sono sempre gli amici degli amici da far contenti o da non scontentare, a seconda dei casi.
    E le associazioni, alcune delle quali menzionate in questo comunicato, quelle fondate per puri scopi filantropici ad esclusivo vantaggio della rinascita culturale di Molfetta o di alcuni suoi quartieri, sono le prime a scendere sul terreno di guerra se le si attacca nel loro nobilissimo operato. O se si fa notare loro che sono solo marionette nelle mani di un puparo.
    Queste realtà sembrano così accecate dalla fulgida luce del sole attorno cui orbitano, da non rendersi conto che a ricavare i benefici di questa rete di amicizie e aiuti reciproci (o dovremmo dire connivenze?) è solo l’amministrazione, che sfrutta ogni evento realizzato a vantaggio della propria immagine pubblica, in vista della prossima tornata elettorale. Quelle associazioni, apparentemente parassite, sono solo abilmente sfruttate dai vertici cittadini.
    Il loro accapigliarsi per venire insigniti del ruolo ambitissimo di “dilette del re” è ridicolo e controproducente, soprattutto per Molfetta.
    Dimostrazione di ciò è il fatto che una bella manifestazione come Aritmia Mediterranea è stata snobbata da Palazzo di Città (e anche da quel Mr. Giornale Leader che si ricorda di tuonare contro Tonino, ma che poi non manca mai ad un concerto della Fondazione), forse per l’impronta politica dell’evento e della realtà (un’Arci privata perfino di una sede fisica!) che ne cura la realizzazione. Un bacino di utenza, quest’ultimo, impossibile da scalfire con il trucchetto del “panem et circenses” e quindi fuori dal raggio d’azione e d’interesse dell’amministrazione.

  2. A proposito di soldi buttati, vogliamo parlare di questo?
    http://www.molfettalive.it/news/Attualit%C3%A0/199388/news.aspx#main=articolo
    E hanno anche il coraggio di pubblicare certe notizie, come se fosse la cosa più naturale del mondo!
    Qualcuno spieghi ai cittadini perché le magliette dei DEVOTI deve pagarle il Comune, e quindi tutti i molfettesi, anche chi devoto non è!
    Io voglio che vengano stanziati soldi per la riapertura e la manutenzione de parchi pubblici, non per correre dietro alle sottane dei preti! Vergogna!

  3. Egregio Andrea, fosse solo questo il motivo di “indignazione civica”.
    A Molfetta da decenni è “fiera” tutti i giorni…
    Da queste parti l’economia, la produttività ed il lavoro, si misurano da un lato con la quantità di “cemento armato” autorizzato con permessi in “sanatoria o variante”, dall’altro con le assunzioni di giovani “attempati” ( precari a vita ? ) nelle “fucine finanziarie” della zona A.S.I….( quest’ultimo argomento, ancora, “tabù ” per alcuni giornali e network , dal riscoperto “furore civico” ) .
    Intanto, al centro, si “impone” l’economia del ” mercato diffuso” per le famiglie….
    In sintesi, un sistema economico-finanziario dai piedi di argilla !
    Il punto è trovare la via d’uscita da tale meccanismo politico-sociale “drogato” , se da “destra” a “sinistra” si affacciano, ancora, furbetti o lazzaroni….che, ostinatamente avanzano, ignari di affondare, inesorabilmente, nella loro “palude affaristica “.

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