Ieri sera, pochi minuti prima della mezzanotte, alle 23:55 circa, una Fiat Bravo brucia in via P. da Palestrina. I Vigili del Fuoco intervengono in tempo ed evitano che una seconda autovettura, una Lancia Delta, prenda fuoco, anche se rimane danneggiata seriamente nella parte posteriore. Dalle immagini, e da quello che resta sull’asfalto, ancora una volta sembra che l’incendio sia partito da uno degli pneumatici anteriori della Fiat Bravo. Questo è il tredicesimo incendio in quest’anno e il quinto in un mese per un totale di 388 auto distrutte negli ultimi 14 anni, ma potrebbe essere solo un dato parziale. Se si sommano alle auto, gli incendi di esercizi commerciali, le sparatorie, gli attentati dinamitardi a privati e imprenditori e i furti d’auto in aumento direi che la situazione è fuori controllo e che il Prefetto debba intervenire riunendo a Molfetta il “Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza“.
Nel 1993 l’allora Prefetto Catenacci lo convocò nell’aula del Consiglio Comunale per l’allarmante fenomeno dello spaccio di droga che aveva invaso la città. Oggi la situazione è peggiorata, a quel fenomeno che esiste ancora, più silenzioso e invisibile, si aggiungano tutte le altre manifestazioni di microcriminalità diffusa.
Ieri poi abbiamo ascoltato, nei telegiornali regionali, il primo cittadino e il responsabile dell’Associazione Antiracket, che hanno rilasciato dichiarazioni fuorvianti della realtà molfettese. E’ chiaro che il sindaco non chiederà mai la convocazione del Comitato, perché rappresenterebbe una sua sconfitta e, fino ad oggi, nessuna delle forze politiche presenti in consiglio comunale lo ha fatto, nonostante numerose sollecitazioni. Quindi speriamo in un’iniziativa autonoma e urgente del Prefetto. E domani a chi toccherà?
di Matteo d’Ingeo