«L’educazione alla sicurezza stradale del cittadino appare un’esigenza ineluttabile. Bisogna, dunque, aiutarlo sin dall’età scolare a considerare la strada come uno spazio della vita di relazione nel quale è necessario osservare determinate regole di comportamento per preservare la incolumità propria e quella degli altri.
E’ più che mai necessario concentrare l’azione e gli sforzi per dare ai ragazzi, sin dalle scuole primarie, una solida educazione civica, basata sull’approfondita conoscenza del Codice della Strada e sulla consapevolezza delle tragiche conseguenze che possono derivare. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte.»
Queste sono le considerazione con cui l’assessore alla Sicurezza, Mimmo Corrieri, ha dato il via in questi giorni ai Corsi di Educazione Stradale all’interno delle scuole molfettesi.
Vorremmo replicare all’assessore Corrieri dicendo che noi cittadini, la nostra parte la facciamo, da molti anni, nel denunciare le molteplici violazioni quotidiane del Codice della strada da parte di certi operatori commerciali che lui ritiene in regola.
Perché non percorre a piedi le strade molfettesi con qualche scolaresca spiegando ai più giovani il modo in cui l’amministrazione comunale rilascia certe licenze di occupazione di suolo pubblico.
Questi giorni dal nostro sito stiamo lanciando un vero e proprio monitoraggio dell’occupazione selvaggia del suolo pubblico e continueremo a farlo fino a quando anche le forze dell’ordine, ognuna per la propria competenza, non interverranno radicalmente.
Chiediamo all’assessore Corrieri, come dovrebbe comportarsi un cittadino disabile, una mamma con passeggino, un anziano con tutore o proprio uno degli alunni a cui lui si è rivolto, quando arriva in via Giovinazzo e non può più percorrere il marciapiede perchè occupato abusivamente dall’ambulante di turno?
Corrieri conclude la sua presentazione dicendo che: «Lo sviluppo di una città non si misura solo dalla sua economia, ma soprattutto dal rispetto verso l’uomo e la vita nella comunità entro cui si vive».
Noi siamo perfettamente d’accordo e chiediamo a lui e alla Polizia Municipale, di dimostrarci con uno slancio d’orgoglio e con i fatti il rispetto della comunità e soprattutto delle regole della civile convivenza che alcuni nostri concittadini calpestano quotidianamente con l’arroganza di sempre e con la cattiva consuetudine che è diventata nuova regola.
RASSEGNA STAMPA
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