La salute prima del porto

                                 Al Sindaco
                                 del Comune di Molfetta

Abbiamo appreso dall’ufficio stampa del Comune di Molfetta, dell’inizio delle operazioni di rimozione degli ordigni bellici presenti nel bacino portuale di Molfetta.
Lo stesso Sindaco ha esternato grande soddisfazione per “questo straordinario intervento” di bonifica a favore del nostro mare.

Ha poi dichiarato che l’operazione in corso “è il frutto di un lunghissimo lavoro che l’amministrazione comunale ha saputo portare a termine nonostante grandi ostacoli burocratici”.

“Lo sminamento in atto in questi giorni – conclude Azzollini – permetterà non solo di accelerare i lavori di costruzione del nuovo porto commerciale, ma soprattutto rappresenterà un elemento di sicurezza per l’incolumità dei lavoratori, quali armatori e marinai, che finalmente potranno lavorare serenamente senza alcun rischio legato agli esplosivi presenti in mare.”

Peccato che il Sindaco oltre a voler, a tutti i costi, mettersi una nuova medaglia di cartone al petto, sia più preoccupato dei ritardi che potrebbe subire la costruzione del nuovo porto che del reale pericolo che incombe da decenni sulla salute dei molfettesi.
Il “Piano di Risanamento delle aree portuali del basso Adriatico” viene da molto lontano e nella Delibera della Giunta Regionale del 5 dicembre 2007 n. 2120 non si parla solo di sminamento della zona antistante il porto, ma anche di una vasta area di zona costiera all’altezza di Torre Gavetone.
Non si capisce se il Senatore ha la consegna del “segreto di Stato” o siamo di fronte ad un semplice e grottesco “segreto di Pulcinella”.
E’ da qualche anno che si ritorna a parlare di sminamento delle nostre acque, ma nelle note ufficiali del Palazzo di Città, non si parla mai del sito Torre Gavetone e delle migliaia di bombe all’iprite che giacciono da 60 anni in una zona riconosciuta dalle autorità militari internazionali e riportata nelle stesse mappe militari.
A noi piacerebbe che il Sindaco si preoccupasse non solo della costruzione del nuovo porto ma della salute dei cittadini e delle informazioni che andrebbero date sullo stato di salute del nostro mare e dei pesci che mangiamo.
In questi giorni l’ARPA Puglia ha lanciato l’allarme “alga tossica” e sappiamo bene che esattamente un anno fa abbiamo avuto a Molfetta centinaia di ricoveri con disturbi probabilmente dovuti alla presenza di questa alga nelle nostre acque.

Se per un attimo mettessimo insieme tutte queste possibili fonti di attacco alla nostra salute e al nostro ambiente il Sindaco Senatore, come primo responsabile della salute dei suoi cittadini, dovrebbe attivare una richiesta di monitoraggio della situazione a dir poco “esplosiva”.

Chiediamo al Sindaco Azzollini, dopo questa inevitabile premessa e dopo aver letto l’interrogazione dell’On. Francesco Maria Amoruso del 7 luglio 2003  che informi al più presto la cittadinanza con report settimanali o quindicinali dello stato di salute delle acque delle zone balneabili del nostro territorio rispetto sia alla presenza delle bombe chimiche, sia alla presenza dell’alga tossica.
Inoltre chiediamo che siano rese pubbliche le indagini fatte dall’istituto ICRAM sullo stato delle bombe all’iprite che giacciono nel nostro mare e degli eventuali pericoli che rappresentano per la nostra salute e per l’ecosistema.

Cordiali saluti

Molfetta, 25.07.2008

Liberatorio Politico
Matteo d’Ingeo
RASSEGNA STAMPA
Di seguito sono elencate tutte le testate giornalistiche on-line e i siti che hanno rilanciato questa nostra lettera aperta al Sindaco Azzollini:

http://www.molfettalive.it/…

http://www.ilfatto.net/…

http://www.laltramolfetta.it/…

http://www.ilbiancorossonews.it/…

http://www.barisera.it/…

http://www.biografiadiunabomba.it/…

2 Risposte a “La salute prima del porto”

  1. Egregio Dott. Matteo d’Ingeo, comprendo perfettamente i Suoi disagi rivolti, verso la bonifica bellica del sito, Torre Gavettone. Ma importante è iniziare. Quindi è doveroso riconoscere al Sindaco Azzolini, le fondamentali ragioni che ha saputo rivolgere nei confronti di una titanica emergenza, come le bombe all’ yprite. Allarme altrove completamente ignorato. Ciò ci fa intuire che Sindaco e Giunta Comunale hanno saputo perseguire esatti percorsi burocratici e morali, certo strade difficili e colme d’incognite, ma capaci di produrre consistenti benefici per la stessa cittadinanza molfettese. Il quesito alghe tossiche, permette di terminare queste due righe, ricordando il grande Massimo Troisi nel suo: ”Non ci resta che piangere”. Con simpatia Giovanni Lafirenze

  2. Ringraziando il Dott. Lafirenze per il contributo di pensiero che ha voluto dare a questa nostra iniziativa e per il lavoro che svolge ormai da molti anni e che ha voluto raccogliere nel suo libro “La mia bonifica” (troverete ulteriori notizie sul link :http://www.biografiadiunabomba.it/recensione.html ), riteniamo di dover fare alcune precisazioni.

    Sicuramente in altre circostanze e per altri provvedimenti, il Sindaco Azzollini e la sua Giunta potranno avere meriti e capacità d’iniziativa, ma in questa specifica circostanza hanno solo incrociato il problema “sminamento” nella loro attività amministrativa per puro caso, e si sono “mobilitati” per accelerare l’attività promossa dallo Stato e dalla Regione Puglia solo per timore che l’attività di sminamento ritardasse l’inizio dei lavori per la costruzione del nuovo porto commerciale.

    Infatti negli ultimi anni, oltre all’interpellanza dell’On.Amoruso (la più completa nel merito) e di pochi altri parlamentari, non abbiamo notizie di interpellanze fatte dal Senatore Azzollini pur essendo un molfettese doc.

    Naturalmente ci piacerebbe essere smentiti.

    Nel ringraziarLa ancora, speriamo di poter approfondire con Lei e con altri interessati all’argomento, “bombe all’iprite”, anche il problema “alga tossica”.

    Cordiali saluti

I commenti sono chiusi.

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