Mentre si completava l’arredo del salotto buono di città con le rastrelliere per biciclette, venerdì scorso, a pochi metri da noti esercizi commerciali sostava anche un particolare “elemento di arredo urbano”. In un primo momento, dalle 9.30 circa, sostava al centro di Corso Umberto, all’intersezione con Via P.Amedeo, e poi fino alle 13.15 circa rigorosamente sullo scivolo per diversamente abili e su zona blu a pagamento. Gli agenti di Polizia Municipale sono passati più volte ma hanno fatto finta di nulla; evidentemente avranno scambiato il motocarro con cocomeri parte del nuovo arredo del salotto buono di città. Uno di questi due signori è conosciuto ai cittadini molfettesi per essere uno dei protagonisti coinvolti nelle grandi operazioni antidroga degli anni ’90, ma evidentemente non ha ancora capito che nella società civile esistono delle regole e che vanno rispettate. Ancor più le forze di Polizia Municipale non fanno tutto quanto in loro potere per farsi rispettare e far rispettare le leggi. Lo stesso signore in questione ha minacciato più volte il coordinatore del Movimento Liberatorio in presenza di testimoni, e nonostante le denunce e querele è ancora a piede libero. Questo è il clima di una città abbandonata a se stessa.
Sarò de coccio, ma non capisco perché questo abusivismo è tollerato dalle testate (!) giornalistiche (sic) molfettesi, mentre il dehor di vicolo III Effrem è stato prontamente denunciato.