Gli incendi alle auto nel rapporto della Direzione investigativa antimafia

Resi noti i dati del secondo semestre 2010 nel triangolo Bitonto-Giovinazzo-Molfetta: +120%. Gli investigatori non escludono «una regia di piromani con precise strategie ritorsiva»

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di Lorenzo Pisani (www.molfettalive.it)

«Tra i fenomeni criminali che connotano ulteriormente il contesto criminale barese, elevando il livello di allarme sociale, è da segnalarsi quello degli incendi di autovetture, verificatisi in particolare nel territorio di Bitonto-Giovinazzo-Molfetta, la cui matrice è incerta, non potendo però escludere una regia di piromani con precise strategie ritorsive».

Anche la Direzione investigativa antimafia analizza il fenomeno degli incendi che da circa due anni coinvolgono sistematicamente la nostra città.

Lo fa nel rapporto del secondo semestre del 2010, recentemente reso noto, in cui sono illustrati i fenomeni criminali e delinquenziali nazionali, regione per regione.

La Dia è un organismo investigativo composto da personale specializzato proveniente dalle forze dell’ordine, e ha il compito di coordinare le indagini sulla criminalità organizzata e sulla mafia. Nata nel 1991, conta sedi periferiche in alcune regioni. Due sono quelle pugliesi, a Bari e Lecce.

Ogni semestre la direzione elabora un rapporto, che ripercorre tutte le indagini e i fenomeni, dandone visione globale.
E proprio l’ultimo cita gli incendi nel nostro territorio, più precisamente in quello che si potrebbe definire “il triangolo delle fiamme” composto dai comuni di Bitonto, Giovinazzo e Molfetta.

La matrice, come riferiscono gli investigatori, è incerta, ma le indagini sembrerebbero puntare alla pista dell’estorsione.

«È, infatti, in quest’ultima direzione – si legge nel documento dell’Antimafia – che si colloca l’arresto, eseguito in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 29 ottobre 2010, di due soggetti, accusati di aver dato fuoco ad un motociclo ed a un autocarro di proprietà di due testimoni che, con le loro dichiarazioni, avevano consentito di acquisire inconfutabili elementi di responsabilità a carico di alcuni indagati, tratti in arresto nell’ambito dell’operazione denominata “Barracuda” (si tratta di un’operazione antidroga eseguita l’11 maggio 2010, ndr), tra cui il padre di uno dei due incendiari».

Da giugno a dicembre dello scorso anno le statistiche parlano di un + 120% degli atti incendiari.

Non sembra da meno il 2011. Fino ad oggi si sono registrati 30 roghi di auto e l’esplosione di due bombe. In un caso al furto e all’incendio di un’auto si è accompagnata una “spaccata” in un supermercato, con relativo incendio. È il caso della scorsa notte di sabato 17 settembre.

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