fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it di Donatella Lopez
Hanno un volto gli autori dell’agguato di San Nicola avvenuto, nel primo pomeriggio del 7 maggio, in via Trevisani nel popoloso quartiere Libertà di Bari. Sono tre gli arresti compiuti all’alba dai carabinieri a distanza di poco più di un mese. Si tratta di Emanuele Sedicina, di 20 anni, Massimo Iacobbe, di 45 anni, e della vittima dell’agguato, Andrea De Giglio di 31 anni.
A fare la differenza nelle indagini sono stati i filmati delle telecamere di video sorveglianza della zona e dell’hotel davanti al quale avvenne l’agguato. Hanno ripreso, in sequenza, ciò che avvenne quel pomeriggio di maggio. Proprio dai filmati si evince che il ferimento fu preceduto da una lite in strada tra due gruppi differenti. Un litigio, per gli investigatori, legato a precedenti dissidi avvenuti all’interno del mercato coperto di via Nicolai e poi degenerato, in via Trevisani, in aggressioni fisiche e colpi di pistola.
Il primo a estrarre la pistola fu Sedicina accusato di aver dapprima raggiunto e sparato due colpi alle spalle di De Giglio, nel probabile tentativo di far valere su tutto e tutti le ragioni del suo gruppo, e poi, pistola in pugno, ha cercato di fare altrettanto nei confronti di una seconda vittima, M. G. di 46 anni, amico De Giglio, anch’egli con precedenti e coinvolto nella lite. Il 46enne, però, ebbe il tempo di realizzare cosa stesse succedendo riuscendo a sfuggire al suo sicario trovando rifugio all’interno dell’hotel dove, sfondando una vetrata, seminò sbigottimento e confusione tra i clienti fino a trovare riparo nelle camere dove si nascose.
De Giglio, dal canto suo, dopo essere stato ferito, ebbe anche la forza e la prontezza di reagire estraendo una pistola e facendo, a sua volta, fuoco all’indirizzo di Sedicina che, trovandosi dall’altra parte della strada, non fu colpito, forse aiutato dalle tante auto parcheggiate che forse gli fecero da scudo.
Mentre per Sedicina le accuse sono di duplice tentato omicidio e porto abusivo d’arma, De Giglio risponde di violazione della sorveglianza speciale, porto abusivo di arma ed esplosioni pericolose. Per Iacobbe, infine, le manette sono scattate per favoreggiamento in quanto prese in carico la pistola usata da De Giglio per rispondere al fuoco nascondendola sotto un’auto in via Garruba. A richiedere l’arresto dei tre uomini è stato il sostituto procuratore che ha coordinato le indagini, Giuseppe Dentamaro. A firmare gli ordini di cattura il giudice per le indagini preliminari Giovanni Anglana.