Comitati Feste Patronali o comitati d’affari?

Ogni anno ci tocca archiviare la festa patronale con qualche notizia di cronaca nera, la festa 2010 la ricorderemo per l’incendio di 4 auto sotto le luminarie e il sequestro di oltre 1300 articoli tra borse, cinture, portafogli, scarpe, pantaloni, occhiali e prodotti per la telefonia. Quest’anno invece la ricorderemo per il giallo della gestione dei posteggi abusivi su cui si spera  qualcuno indaghi, e lo scontro armato tra bande rivali, con ferito al seguito, nel Luna Park della festa.
Naturalmente le notizie ANSA rassicuravano tutti, si è trattato solo di un ferimento non preoccupante perchè maturato dopo una lite tra contendenti per “futili motivi”. E già!! Dimenticavamo che a  Molfetta, per qualcuno è normale che due gruppi o bande di giovinastri vadano in giro in una festa patronale, armati, e per futili motivi si affrontano a pistolettate rischiando di ammazzare cittadini innocenti; come è normale che da tre anni auto ed esercizi commerciali brucino per “corto circuiti”. Questa è diventata la città che per futili motivi e per casualità accidentale si giustifica tutto, dall’illegalità diffusa quotidiana alla microcriminalità, dalle malefatte del Palazzo agli atti criminali. 

Anche il Sindaco Gianni Carnicella fu ammazzato per “futili motivi”, cosa volete che sia essere ammazzati per un concerto musicale negato. Ma la Festa Patronale non si tocca, più giorni dura e più è intoccabile, può accadere di tutto al suo interno ma guai a metterci il naso dentro. L’anno scorso avevamo suggerito agli inquirenti di non escludere a priori l’ipotesi che il bersaglio del fatto doloso fossero le luminarie e non le automobile che servivano solo a depistare le indagini.
Avevamo suggerito di interrogare ogni singolo componente del Comitato Feste Patronali per chiedere loro se fossero a conoscenza di richieste estorsive giunte direttamente o in direttamente al Comitato, ma non sappiamo se è stato fatto.
E quest’anno come se non bastasse c’è stato l’intervento di un organismo sindacale esterno alla città per denunciare anomalie e irregolarità nell’assegnazione e nella gestione dei posteggi nella Festa Patronale di Molfetta, ipotizzando “assegnazioni arbitrarie dei posteggi con versamenti di oboli o comunque passaggi di denaro a favore di Associazioni di qualsivoglia natura che, nella fattispecie sarebbero espressamente vietati per legge”.

Ma in una nota ufficiale inviata alla stessa associazione sindacale che aveva denunciato le presunte irregolarità , riportata sulla gazzetta del mezzogiorno del 10 settembre 2010, il Dirigente Comunale agli Affari Generali  Domenico Corrieri dichiarava che per quanto riguardava le 161 assegnazioni di competenza comunale era tutto regolare. Nella nota si parlava anche, quasi a prenderne le distanze, di una “sub-concessione” rilasciata dal settore territorio con nota del 9 agosto 2011 n. 46009 al Comitato Feste Patronali per gestire in proprio le eventuali altre richieste di occupazione di suolo pubblico. 

Crediamo che questa sia più di un’ammissione di colpa. Mentre il sindaco senatore Azzollini sta a Roma a preparare la manovra finanziaria contro gli evasori fiscali, gli sprechi della pubblica amministrazione e della politica, i suoi assessori e dirigenti comunali permettono ad un fantomatico Comitato di gestire le entrate e gli “oboli” per occupare suolo pubblico e per di più lo ha fatto in maniera illegittima assegnando spazi che non erano previsti nel piano del commercio. La misura è colma, e se non interviene la Magistratura o il Prefetto si auspica una mobilitazione straordinaria per mandare a casa questa gente che non merita alcun rispetto civico.

Ma la storia dei posteggi da parte dei Comitati Feste Patronali viene da molto lontano. Pensate che nel 1995 il Commissario Prefettizio del Comune di Adelfia, dove ci celebra una delle feste più conosciute della Provincia di Bari, San Trifone, diffidò il locale Comitato che stava gestendo i posteggi e incassava la relativa “tassa”. Spesso però sono stati gli stessi amministratori a chiudere un occhio su questo tipo di gestione, arrivando al punto di assegnare un vigile urbano al Comitato per dare un mano nella raccolta di “oblazioni volontarie”.

Ma queste oblazioni volontarie non sono mai state quantificate, e l’unica traccia della loro quantificazione rimaneva nelle dichiarazioni a consuntivo dei presidenti dei Comitati per ottenere i contributi dalle amministrazini comunali.

Un esempio, 20 anni fa il bilancio consuntivo del Comitato molfettese era di £.130.000.000 di entrate, naturalmente in pareggio con le uscite. Tra le entrate c’era un contributo comunale di 28 milioni, il contributo del Mercato ittico e ortofrutticolo di 11 milioni; Banca Cattolica con 4 milioni; Associazioni Armatori 20 milioni e le famose Oblazioni di 67 milioni di lire. Le uscite di 130 milioni comprendevano 30milioni per le luminarie; 30milioni per I concerti Bandistici; 60milioni per i fuochi pirotecnici e 10 milioni per la voce “varie”.

Non osiamo immaginare i bilanci del 2011 di cui conosciamo solo il contributo che la Giunta Comunale ha stanziato per quest’anno pari a €.30.600,00 con delibera n. 152 del 2.9.2011

La Giunta Comunale nella seduta del 2 agosto 2011 con la delibera n.153 in beffa al Senatore Azzollini, assente perchè impegnato a Roma per la manovra antisprechi, assegna all’Associazioni Armatori da pesca una contribuzione finanziaria di € 3.000,00 a parziale ristoro dell’impegno economico della marineria molfettese in occasione della sagra a mare in onore di Maria SS. dei Martiri. Questo contributo però è in contrasto con quanto si è sentito e visto in giro a proposito della partecipazione dei pescherecci alla festa.
Ma lo spreco, in tempi di crisi, è quello rappresentato da un contributo elargito dal Dirigente del Settore Economico Finanziario, Dott. De Bari, ad un fantomatico comitato di  “bagnanti e devoti della Madonna dei Martiri”. La Determina n. 76 del 26.08.2011 recita testualmente : 

Vista la nota del 23 agosto 2011 registrata al protocollo generale al n. 47638 con la quale i bagnanti e devoti della Madonna dei Martiri, rappresentata dal Sig. Buggi Antonio chiedono che per questa antica tradizione si realizzino n. 250 magliette con il volto della Vergine e con il logo della Città di Molfetta e siano consegnate ai devoti in occasione delle celebrazioniDETERMINA di accogliere l’istanza del Sig. Buggi Antonio e fornire per questa antica tradizione n. 250 magliette con il volto della Vergine e con il logo della Città di Molfetta, affidando la fornitura di che trattasi alla Ditta Disegni di Luce di Grillo Giovanni, Via Tenente Fiorino n. 11/13 – Molfetta -, per l’importo complessivo di € 2.550,00= IVA inclusa”.

E’ inutile sottolineare, come abbiamo fatto in altre simili circostanze, che il sig. Buggi deve essere stato molto “fortunato” per aver visto accogliere la sua istanza in soli tre giorni, cosa che ai comuni mortali cittadini molfettesi non accade spesso, specialmente se chiedono dei contributi per manifestazioni culturali. Tralasciamo anche una circostanza non di poco conto che avrebbe dovuto far vigilare le autorità competenti a proposito della balneabilità delle acque portuali. Qualcuno dimentica ogni anno che è vietato fare il bagno nel porto e quest’anno lo sarebbe stato ancora di più con il pericolo di avere contatti con sostanze chimiche tossiche. Speriamo solo che i “bagnanti devoti” siano stati assistiti almeno dalla loro Madonna.

Ci sarebbe tanto per indignarsi in questa antica storia di devozione, tradizioni religiose e culturali, ma la Diocesi si indigna per la “Madonna con bambino e con trolley” perchè strumentalizza e desacralizza il simulacro della Madonna, la fede e la devozione mariana.

Allora signori benpensanti e devoti ci piacerebbe leggere una vostra nota in cui mostrate indignazione per l’uso e consumo commerciale che si fa della festa della Madonna dei Martiri, luogo in cui cresce ogni anno, l’illegalità diffusa, lo spreco, il mercimonio di ogni tipo, il mancato rispetto di ogni regola d’igiene pubblica e quest’anno anche la criminalità. A loro chiediamo d’indignarsi per tutto questo e al Sindaco e all’amministrazione comunale di vergognarsi per lo spreco di risorse economiche pubbliche e inoltre chiediamo la rendicontazione dettagliata, come i regolamenti comunali prevedono, con le pezze d’appoggio per ogni spesa in entrata ed in uscita che il Comitato Feste Patronali  speriamo renda pubblico.

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