Il “Centro Operativo Comunale di Protezione civile”… illustre sconosciuto

Dopo tre giorni di emergenza neve, a cui si è aggiunta anche un’emergenza rifiuti, la città sembra cristallizzata, quartieri isolati con strade ancora ghiacciate e con il rischio di nuove precipitazioni nevose previste nelle prossime ore. Nonostante lo stato d’allerta della Protezione Civile Regionale, diramato già molti giorni prima dei copiosi eventi nevosi, il Centro Operativo Comunale della Protezione Civile è risultato dalle prime ore impreparato, inadeguato e mal organizzato. Stamattina abbiamo presentato al Commissario Straordinario dott. Passerotti, una richiesta di verifica dello “stato di salute” dell’operatività del Comitato comunale di Protezione Civile e dell’efficienza della struttura organizzativa del Piano Operativo Comunale di Protezione Civile. Si individuino le criticità che ne hanno bloccato l’operatività dello stesso nei giorni dell’emergenza neve e si pongano in essere i dovuti provvedimenti.

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Inoltre abbiamo chiesto il motivo per cui non si sia mai realizzato il sito internet della Protezione Civile (nonostante con la Determinazione Dirigenziale n. 23 del 17 maggio 2010 si affidava l’incarico di realizzare un sito internet dedicato al settore Protezione Civile e Tutela del Territorio, a cura dello “ STUDIOTECNICO GIS” di Molfetta) e perché il Piano Comunale di Protezione Civile, aggiornato e approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 4 settembre 2014, non sia stato mai pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Molfetta. La nostra richiesta giunge in concomitanza di una particolare emergenza ma serve anche ad evitare che in futuro la macchina della protezione civile locale sia così poco efficiente e possa coinvolgere nella mobilitazione i semplici cittadini, in particolare i giovani, in una esperienza formativa e socializzante.

A tal proposito ci preme recuperare un pezzo di storia e di eventi che hanno cambiato il senso della vera natura della Protezione Civile a Molfetta.  Dopo il bando del 3/10/81, a firma del Sindaco Finocchiaro, con cui il Comune di Molfetta intendeva reclutare i volontari di Protezione Civile, seguì, nel marzo del 1984, un incontro promosso dal Commissario Straordinario dott. Iannelli, con la partecipazione dell’Ing. Giovanni Micunco del comando dei Vigili del Fuoco di Bari, per parlare del volontariato di protezione civile e dei problemi ad esso connessi. Lo scopo dell’iniziativa era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, e giovani in particolare, alla partecipazione al servizio volontario nella nostra città.

L’italia in quegli anni era stata oggetto di frequenti catastrofi e calamità naturali, che avevano segnato profondamente la vitalità e la crescita di intere regioni. In tali situazioni l’apparato di pronto intervento dello stato, costituito in primo luogo dai vigili del fuoco e da altri corpi militari, non era stato sufficiente a coprire aree interessate da tali eventi calamitosi.

Più volte si era reso necessario l’intervento di volontari civili i quali numerosi erano affluiti nei luoghi colpiti. Ma l’impreparazione e la disorganizzazione di tali forze aveva spesso reso maggiormente drammatica la situazione. Per evitare infatti, improvvisazioni in materia e per realizzare un servizio di una certa efficienza in grado di intervenire in azioni di soccorso, era stata già presentata in Parlamento una nuova proposta di legge del ministro Scotti, che avrebbe dovuto completare quella precedente la n. 996 del 16.12.1970, piuttosto incompleta. Le Regioni, a tal proposito, si stavano dotando di strumenti legislativi di attuazione della legge, in modo da renderla subito operante.

Nel frattempo, a seguito di una circolare ministeriale del 1982, si erano aperte le iscrizioni nei ruolini provvisori delle prefetture di tutti coloro che desideravano prestare la propria collaborazione.

Ai Vigili del Fuoco era stato assegnato il compito di addestrare i volontari, e ai sindaci, quali ufficiali di governo, era stato dato l’incarico di costituire le squadre di intervento. A Molfetta, grazie all’iniziativa del commissario straordinario dott. Iannelli, si costituì il primo nucleo cittadino di volontari di protezione civile della provincia di bari, che contava 12 elementi, ai quali se ne aggiunsero altri.

Il dott. Iannelli aveva sottolineato, pubblicamente, l’importanza legata non solo alla reale necessità di intervento, quanto soprattutto ad un maggiore impegno dei cittadini per allargare la partecipazione e costituire una conoscenza utile in caso di eventi calamitosi. Sono stati fatti anche chiari riferimenti al mondo della scuola e alla educazione all’ambiente che un corretto impegno di volontariato potrebbe produrre.

Il commissario Iannelli, ribadì la sensibilità dell’amministrazione indicando nel rag. Mezzina l’incaricato a raccogliere le iscrizioni presso il Comune. L’iniziativa molfettese, pur limitata all’ambito comunale, costituiva un punto di riferimento territoriale e uno stimolo nei confronti delle amministrazioni di comuni vicini non ancora dotatosi di tale struttura operativa. Solo dopo 10 anni, nel marzo 1994, la sindaca Annalisa Altomare invitava quel nucleo di volontari alla presentazione del “Piano Comunale di Protezione Civile”.

Da allora, dopo 23 anni, non abbiamo più notizie dei “volontari del nucleo di protezione civile comunale“.

Oggi la città ha bisogno di ritrovare quel volontariato spontaneo, addestrato, e senza divise, per ricostruire specialmente tra i giovani il senso di solidarietà e di appartenenza ad una comunità, ormai perso nel tempo.

 

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