Centrale a biomasse di Novoleto: riflessioni dopo il Consiglio Comunale del 25 settembre 2013

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Il testo sotto riportato è stato redatto a cura degli abitanti di Pieve di Saliceto e dintorni

La realizzazione della centrale a biomasse da 0,999MWe prevista nell’area di Novoleto nel Comune di Pontremoli, continua a preoccupare la popolazione residente alla Pieve di Saliceto e circondario.
Nonostante siano state raccolte 1327 firme di cittadini contrari alla centrale (di cui 382 residenti alla Pieve di Saliceto, comprensivi di Fiesolare, Belvedere, Oppilo e dintorni e 945 in Pontremoli e limitrofi), consegnate nella mani del Sindaco Baracchini durante il consiglio comunale del 25 settembre u.s., la Giunta del Comune di Pontremoli continua a mantenere una posizione di chiusura nei confronti di una parte dell’elettorato attivo che trova una difficile spiegazione razionale.
Sorprende infatti l’atteggiamento spocchioso manifestato dal Sindaco che afferma di non aver ascoltato nulla di scientifico nelle conferenze tenute dal Prof. Valerio e dal Prof. Biggeri organizzate dal Comitato “Biomasse Pontremoli No Grazie”; lo stesso dicasi per la componente medica che siede in Giunta che, invitata più volte a pronunciarsi da un punto di vista professionale sul tema, si è laconicamente limitata ad affermare che “…non si tratta di una centrale nucleare …”; ancora peggiore l’affermazione del capogruppo di maggioranza Jacopo Ferri secondo il quale la centrale a biomasse non danneggia in quanto posizionata in una “zona decentrata”. Si desume pertanto che esistono cittadini, elettorato attivo, che possono essere ghettizzati, fatto salvo il periodo della raccolta dei voti.
Alla luce di queste affermazioni e prese di posizioni, sottoponiamo all’attenzione dei lettori, alcuni elementi di riflessione sul progetto presentato dalla Renovo.
In primo luogo, la posizione societaria del Dott. Arvati è alquanto singolare. Egli risulta presente in Renovo Bioenergy Iglesias S.r.l. (impresa inattiva) nomina del 6/5/2013, Renovo Bioenergy Caltagirone S.r.l. (impresa inattiva) nomina del 6/5/2013, Renovo Bioenergy Molfetta S.r.l. (impresa inattiva) nomina del 30/4/2013, Renovo Bioenergy Dosolo S.r.l. (impresa inattiva) nomina del 18/9/2013, Renovo Bioenergy Zoppola S.r.l. (impresa inattiva) nomina del 18/9/2013 oltre a Renovo Bioenergy Pontremoli S.r.l. (impresa inattiva) nomina del 6/5/2013 e a Renovo Bioenergy S.p.A. che ha invece iniziato l’attività il 15/4/2009 ed ha come oggetto di attività il “Commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi e lubrificanti per autotrazione, di combustibili per riscaldamento”. Si deduce quindi che di “bio” in queste attività esiste solo il nome considerando inoltre che ad oggi sul territorio nazionale non ci risulta che esista alcuna centrale a biomasse costruita e/o gestita da Renovo. Pontremoli sarebbe quindi il primo esperimento. Al lettore non sarà peraltro sfuggito che le singole Renovo puntano ad ambiti territoriali piccoli all’interno dei quali è forse più semplice mettere d’accordo sprovveduti amministratori locali rispetto ai grandi centri urbani.
L’Autorizzazione Unica rilasciata dalla provincia di Massa-Carrara in data 8/6/2013 a favore della Renovo Bioenergy Pontremoli S.r.l. parla espressamente del problema degli agenti inquinanti emessi in atmosfera e dei rifiuti risultanti dal processo produttivo che dovranno essere smaltiti. Nel documento si citano quali polveri inquinanti prodotte dall’impianto “diossina equivalente”, cadmio e tallio, mercurio e altri ancora che una volta immessi nell’atmosfera di Novoleto potranno liberamente raggiungere le zone limitrofe (e non solo!) a seconda dell’intensità e della direzionalità del vento, depositandosi quindi anche su prati e orti coltivati.
Nello stesso documento si richiede che “Le ceneri prodotte devono essere campionate annualmente per il controllo della radioattività, secondo il piano proposto, fino al 2016. Da tale data è previsto un campionamento triennale da rivedere in base alla significatività delle misure.” (pag. 10 di 17). Ma il medico che siede in Giunta comunale aveva affermato che non si tratta di una centrale nucleare!
Al riguardo esistono pubblicazioni scientifiche internazionali evidenzianti che:
– il contenuto di cadmio, rame, cromo, piombo e mercurio delle ceneri volanti derivanti dalla combustione di legname è superiore a quella riscontrabile nelle ceneri volanti prodotte dalla combustione del carbone (Demirbas, 2005);
– oltre alle emissioni di inquinanti convenzionali quali ossido di carbonio, polveri sospese e ossidi di azoto (Johansson, Tullin et al., 2003) occorre porre attenzione ad inquinanti meno convenzionali quali polveri sottili, formaldeide (Olsson, 2006), benzene (Schaner, Kleeman et al., 2001), idrocarburi policiclici aromatici (Kakareka, Kukkarchyk et al., 2005), diossine (Hubner, Boos et al., 2005; Layric, Konnov et al., 2005), tanto per citarne alcuni.

Invitiamo pertanto la componente medica della Giunta, il Sindaco e gli altri membri a leggere attentamente gli articoli scientifici sopra indicati per comprenderne fino in fondo il contenuto in termini di impatto ambientale e soprattutto sanitario. Tranquillizziamo il Sindaco dicendo che negli articoli scientifici i verbi sono usati al presente indicativo e non al congiuntivo. Lei sicuramente capirà a quale Sua infelice affermazione pronunciata nel corso del Consiglio del 25 settembre u.s. ci si riferisce.
Il suddetto documento dell’Autorizzazione Unica parla anche di periodici controlli della qualità dell’aria da compiersi direttamente dal soggetto gestore dell’impianto per verificare che non se ne abbia un peggioramento. Ma oggi, quali sono i valori dell’aria di Novoleto – Pieve di Saliceto? E Pontremoli? La preoccupazione su questo punto aumenta enormemente se si pensa all’inevitabile incremento di traffico di camion necessario per l’approvvigionamento della centrale e per lo smaltimento dei rifiuti.
Un incremento di traffico che porterà inevitabilmente ad un aumento delle polveri sottili nell’atmosfera dovuti ai gas di scarico degli automezzi; ad esso però ne potrebbe conseguire un incremento del business per chi, come la Renovo Bioenergy S.p.A. o altri, commercializza combustibili. Peraltro, nella medesima Autorizzazione Unica, a pagina 14 di 17, si legge che “Durante le operazioni di movimentazione del cippato nei piazzali si possono produrre polveri diffuse, le fasi di scarico camion e movimentazione saranno gestite con mezzi dotati di cabina chiusa con sistema di climatizzazione e filtrazione (ad alto potere selettivo delle polveri, oggetto di specifica manutenzione) dell’aria spirata dall’esterno”. Quindi il problema delle polveri nell’aria è reale ed estendibile a tutte le fasi della filiera, sebbene definita corta.

Il comprensorio territoriale di Pontremoli presenta inoltre delle vie di comunicazione assolutamente inadeguate a sopportare un incremento del traffico pesante; si pensi alle strade già dissestate che collegano Pontremoli con le varie frazioni montane dalle quali presumibilmente dovrebbe arrivare il materiale da combustione. Si possono prevedere disagi nella viabilità, già difficoltosa, anche con riferimento alle vie di accesso all’autostrada già provate dopo il crollo del ponte di Santa Giustina.
Non si tralascia di sottolineare, inoltre, il conseguente inquinamento acustico dovuto non solo alla centrale ma anche appunto all’incremento del traffico.
Alla luce di tutto questo ci si domanda quindi se i presunti generi benefici, sbandierati ma mai declinati nello specifico, vadano a colmare gli aspetti negativi. Certo potranno averne un beneficio coloro che in via diretta o indiretta commercializzano carburanti, chi potrà stipulare contratti di assicurazione (anche in questo caso in via diretta e/o indiretta) sia relativamente all’impianto sia riferendosi agli automezzi, chi ha ricevuto o riceverà elargizioni sotto forma di sponsorizzazioni. Probabilmente ne risentirà l’attività agricola locale e l’immagine di “Pontremoli – Salotto d’Europa” che mostrerebbe al turista in arrivo un comignolo di quindici metri.
Al lettore chiediamo pertanto un’attenta riflessione, un esame di coscienza e l’espressione di un giudizio apolitico.

Gli abitanti della Pieve di Saliceto e dintorni

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