Il caso del «superporto» approda davanti al gup

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fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno – di ANTONELLO NORSCIA

Si inizieranno a discutere domani, venerdì 30 settembre, davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Trani Francesco Messina, le 45 richieste di rinvio a giudizio formulate dalla Procura a conclusione delle indagini sulla costruzione del nuovo porto commerciale di Molfetta. L’udienza del 7 luglio era stata fissata erroneamente e perciò non si celebrò. Ora si entra nel vivo, nel contraddittorio tra accusa e difesa, almeno per quanto concerne le richieste di rinvio a giudizio firmate del procuratore facente funzioni Francesco Giannella e dal sostituto procuratore Michele Ruggiero per una serie di contestazioni (a cominciare dall’associazione per delinquere). Contestazioni che coinvolgono, a vario titolo, l’ex sindaco ed ex presidente della commissione bilancio del Senato Antonio Azzollini, figure apicali di Palazzo di città, dirigenti di società interessate ai faraonici lavori del ricco appalto e alcune maestranze. Le sorti dei 45 imputati (5 sono persone giuridiche, cioè società) potrebbero anche dividersi se qualcuno degli accusati opterà per i cosiddetti riti alternativi al dibattimento: più probabile il rito abbreviato del patteggiamento. In tal caso il gup Messina sarà chiamato, da un lato, a pronunciare sentenza (ovviamente in altra udienza) e dall’altro a decidere sulle, restanti, richieste di rinvio a giudizio. Sarà importante anche vedere se e chi si costituirà parte civile, alla luce della vasta gamma di accuse per reati contro il patrimonio e l’a m b i e n t e. A vario titolo e a seconda delle presunte rispettive responsabilità, sono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata a delitti contro il patrimonio, la fede pubblica e la pubblica amministrazione; abuso d’uf ficio (tentato e consumato), falso, truffa, omissioni d’atti d’ufficio, frode in pubbliche forniture, minaccia a pubblico ufficiale, favoreggiamento, concussione, danneggiamento, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi, violazioni della normativa ambientale, del testo unico sull’edilizia, del codice del paesaggio e della disciplina speciale per la bonifica da ordigni bellici. In un’informativa della voluminosissima indagine, la Guardia di finanza parlò espressamente di «Sistema Molfetta» relativamente al versante amministrativo-contabile dell’opera. Il nuovo porto, come illustrarono gli inquirenti a ottobre del 2013, quando scattarono due arresti e il sequestro dell’area a lavori in corso, sarebbe dovuto costare 72 milioni di euro. In realtà, l’impegno economico di Regione e Stato sarebbe stato più che raddoppiato: 147 milioni con varie leggi di finanziamento dal 2001 in poi. Col sospetto, peraltro, che alcune poste finissero anche per voci diverse dal porto, per assestare il bilancio comunale. L’altro ramo dell’indagine, portato avanti dal Corpo Forestale dello Stato, si è incentrato sul profilo ambientale e della sicurezza per la presenza di ordigni bellici sui fondali. Insomma, la Procura tranese ipotizza una presunta rete di interessi, illeciti, depistaggi, minacce (della serie «fate attenzione che questa è una cosa più grande di voi»; «andate via, qui c’è Roma dietro»; «sono c… vostri, qua nessuno vi ha autorizzati» che sarebbero state rivolte a marescialli in occasione di un controllo sul cantiere), di costose varianti oltre ogni previsione di budget e dunque di supposti artifici contabili.

richiesta rinvio a g. Porto

Anche l’ex sindaco Azzollini tra gli imputati «eccellenti»

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fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno – di ANTONELLO NORSCIA

Gli inquirenti tranesi non esitarono a definire l’opera faraonica «irrealizzabile ». Questo l’elenco completo delle 45 persone, fisiche e giuridiche, destinatarie della richiesta di rinvio a giudizio della Procura della Repubblica di Trani. Le 5 persone giuridiche (interessate ai lavori): Cooperativa Muratori e Cementisti (Cmc) di Ravenna; Società Consortile Molfetta Newport; Società Italiana Dragaggi spa (Sidra); Fantozzi Group srl; spa Pietro Cidonio. Tutte hanno sede a Roma. Gli altri 40 imputati: il senatore Antonio Azzollini, ex sindaco di Molfetta ed ex presidente della commissione bilancio del Senato; Vincenzo Balducci, responsabile unico del procedimento; Giuseppe Domenico De Bari, dirigente del settore economico-finanziario del Comune di Molfetta; Giovanni Antonio Abbattista, componente del collegio di revisione dei conti del Comune di Molfetta; Giuseppe Antonelli, responsabile del servizio di prevenzione e protezione della Molfetta Newport scarl; Luca Barbara, direttore tecnico del cantiere portuale; Pasquale Botta, autista della ditta «Dell’Erba Gaetano», subappaltatrice della srl Fantozzi Group; Giorgio Calderoni, procuratore speciale della Cmc in qualità di direttore tecnico d’appalto; Michele Camero, segretario generale del Comune di Molfetta; Alfio Capraro, capo cantiere della Fantozzi Group srl; Maurizio Cavalieri, dipendente della Cmc; Pierre Catteau, procuratore speciale della Sidra; Domenico Corrieri, dirigente pro tempore del settore affari generali del Comune di Molfetta; Silvestro Costa, dipendente della Cmc; Nicola Cuccovillo, collaboratore esterno della direzione lavori, direttore operativo. Ancora: Daniele Difendi, direttore dei lavori di dragaggio condotti dalla Sidra; Gaetano Dell’Erba, titolare dell’omonima ditta in qualità di fornitore e trasportatore del materiale inerte da cava; Giuseppe Dell’Erba, ritenuto amministratore di fatto della ditta «Dell’Erba Gaetano»; Giuseppe De Pinto, geometra presso il settore lavori pubblici del Comune di Molfetta; Maurizio Didonè, responsabile del servizio di prevenzione e protezione della Molfetta Newport; Michele Ettorre, capocantiere e responsabile di produzione della Sidra; Massimo Fantozzi, legale rappresentante della Fantozzi Group srl; Dario Foschini e Francesco Giuffrida, presidenti del cda della Molfetta Newport; Franco Grimaldi, legale rappresentante dell’Idrotec srl; Giuseppe Grondona, direttore tecnico e procuratore speciale della spa Pietro Cidonio; Gerardo Lavolpe, dipendente della Fantozzi Group; Roberto Leonardi, presidente del cda della Molfetta Newport; Gianluca Loliva, componente dell’uf – ficio della direzione dei lavori con incarico di direttore operativo; Carlo Alberto Marconi, direttore tecnico e procuratore speciale della Sidra; Massimo Matteucci, presidente del cda della Cmc; il finanziere Giuseppe Mattiello; Osvaldo Mazzola, amministratore unico della spa Cidonio; Gian Luca Menchini, presidente del cda della Molfetta Newport; Michele Mezzina e Gaetano Mario Panunzio, componenti il collegio dei revisori dei conti del Comune di Molfetta; Carlo Parmigiani, direttore tecnico della Cmc; Pietro Scrimieri, componente dell’ufficio della direzione lavori con funzione di coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione; Paolo Turbolente, legale rappresentante della srl Acquatecno di Roma; Piergiorgio Zannini, titolare dell’omonima ditta per l’attività di bonifiche subacquee da ordigni esplosivi e residuati bellici, con sede legale alla Spezia.

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