fonte: http://bari.repubblica.it- di MARA CHIARELLI
Abilmente nascoste, pronte per essere utilizzate nella guerra fra clan, le armi della malavita barese sono venute alla luce grazie al fiuto investigativo dei finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Bari, che hanno sottratto al clan Strisciuglio un vero e proprio arsenale. Sette perquisizioni sono state portate a termine nei quartieri Fesca-San Girolamo e Bari vecchia. Tra magazzini, depositi e abitazioni private sono andati a caccia di armi usate nella guerra fra gruppi criminali che minaccia la città.
Non è stato facile scovarle in quel magazzino di San Girolamo, dove era stipato materiale edile impolverato. Tra impalcature e attrezzature varie, è saltato all’occhio un compressore portatile da 60 litri. Nuovo e senza traccia di polvere. Nella parte inferiore una fascetta di acciaio, hanno poi scoperto, azionava un bullone che serviva a svitare il fondo, grande abbastanza per contenere 50 litri o, in alternativa, sei pistole e centinaia di proiettili di vario calibro, buoni per numerose armi, caricatori e un silenziatore. Alcune delle pistole sequestrate, classificate come armi da guerra, sono solitamente utilizzate dalle forze dell’ordine.
Un’altra era stata rubata in provincia di Bologna nel 2010. Tutto il materiale ritrovato era perfettamente funzionante. I proprietari del deposito, imparentati fra loro e con il clan Strisciuglio, sono stati arrestati. In una successiva perquisizione a Bari vecchia, invece, i finanzieri hanno scoperto e sequestrato un giubbotto antiproiettile: era custodito da un incensurato, che apparentemente non ha legami di affiliazione con gruppi malavitosi ma che potrebbe essere stato incaricato di conservarlo.
E che per questo è stato denunciato.
Le perquisizioni sono state disposte nell’ambito di una più ampia attività investigativa finalizzata a bloccare i tentativi di ascesa dei clan baresi, proprio in un momento criminale delicato, a seguito della decisione di alcuni importanti componenti di collaborare con la giustizia. Le loro dichiarazioni, utili alla ricostruzione di fatti ed equilibri, di fatto indeboliscono la supremazia dei gruppi di appartenenza.