Dichiarava un reddito medio di circa 1.000 euro al mese, ma il patrimonio di cui era proprietario Giuseppe Ranieri, 48enne di Triggiano affiliato al clan Di Cosola, era di gran lunga superiore. Ritenendo che i beni a lui intestati fossero di provenienza illecita, i carabinieri di Bari gli hanno sequestrato 3 milioni di euro. Si tratta di un frequentatissimo bar, una rivendita di tabacchi, con annessa ricevitoria e sala giochi: un vero e proprio mini casinò di 400 metri quadrati, aperto dalle 6 del mattino alle 4 del giorno successivo.
Sequestrati anche 50mila euro in contanti, trovati in cassa quali ricavi della giornata e pronti per essere versati in banca. Sigilli anche a una villetta di 150 metri quadrati in contrada Giannavella, due auto a uso privato e aziendale e conti correnti in cinque istituti di credito della provincia.
L’ordinanza di sequestro è stata emessa dalla sezione misure di prevezione del tribunale di Bari al termine di un’indagine patrimoniale, avviata a gennaio, che ha permesso di dimostrare la sproporzione fra i modesti redditi dichiarati dall’intero nucleo familiare e il patrimonio. Ranieri ha precedenti penali per estorsione, ricettazione, detenzione di armi e spaccio di sostanze stupefacenti.