Bari, il Comune annulla il concerto con il figlio del boss Parisi: “Atteso troppo pubblico”

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di FULVIO DI GIUSEPPE – bari.repubblica.it

L’Albero dei sogni non darà frutti. E il concerto di Tommy Parisi a Pane e pomodoro resterà solo sui manifesti che da qualche giorno circolano in città. La spiaggia cittadina resta tabù per il figlio del boss Savinuccio. Lo ha deciso il Comune di Bari, con un provvedimento che bada tanto alla forma – con una determina dirigenziale vieta “l’occupazione temporanea dell’area demaniale marittima” – quanto alla sostanza: evitare le polemiche che sarebbero seguite al concerto.

Ufficialmente, però, il Comune di Bari ha usato tutte le armi burocratiche per negare il palco a Tommy Parisi, il cui concerto era previsto per domenica 2 agosto. Con lui sul palco, una serie di comici baresi, per una serata all’insegna di musica e risate. Amare, per ora. Perché proprio il numeroso afflusso di persone previste è il pretesto utilizzato dall’amministrazione comunale per negare lo spazio all’Albero dei sogni, l’associazione organizzatrice dell’evento.

“In considerazione del programma dell’evento – si legge nel provvedimento del Comune firmato dal dirigente Nicola Marzulli – atteso che, per la massiva pubblicità che ne è stata fatta pur in mancanza della relativa autorizzazione e la gratuita? dell’evento, è fondato ritenere che vi sia un notevole afflusso di pubblico, rispetto al quale si rileva anche l’insufficienza dei servizi igienici e della logistica, potendosi ritenere fondato il rischio di pregiudizio per la struttura e per la finalità primaria a cui essa è destinata”.

Troppo a rischio la struttura, dunque, per accogliere i fan del figlio del boss diventato un fenomeno virale con La dì d’ la rapin, l’ormai arcinoto brano cantato assieme al rapper Il Nano. E allora dall’Albero dei sogni arrivano le proposte alternative: piazza Prefettura, la piazzetta a Torre a Mare, largo Giannella o parco Perotti.
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Ma anche in questo caso il Comune adopera l’iter burocratico per dire no: “Le istanze devono pervenire 15 giorni prima dell’evento – si legge nella determina – e devono indicare con esattezza il sito che si intende occupare, i tempi e le modalità di occupazione e non indicare soluzioni generiche ed alternative, tanto più se si tratta di importanti eventi con notevole richiamo di pubblico e implicazione anche sulla viabilità cittadina, pertanto, anche le proposte alternative, così come formulate, sono allo stato improcedibili”. In sostanza, niente da fare. A Palazzo di Città hanno scelto la burocrazia per spegnere i microfoni.

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