Appalti alle ditte amiche, “sistema Lerario” anche per ristrutturare i 44 centri per l’impiego

Il Sistema dell’ex dirigente arrestato sarebbe stato utilizzato anche per i lavori nelle sedi Arpal – fonte:Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it

Proroghe di contratti scaduti, affidamenti diretti, procedure negoziate con poche ditte invitate a partecipare e mancanza del principio di rotazione: il Sistema Lerario sarebbe stato utilizzato anche per le manutenzioni dei 44 Centri per l’impiego pugliesi che oggi fanno capo all’Arpal, l’agenzia regionale per le politiche attive del lavoro guidata da Massimo Cassano.

L’Agenzia è un’emanazione della Regione che eroga servizi per l’impiego e che dal 2018 ha preso in carico le strutture che precedentemente erano di competenza delle Province. Per gli immobili è stato necessario organizzare ristrutturazioni e manutenzioni, ordinarie e straordinarie, tutte passate attraverso il Provveditorato economato della Regione. Dal quale – negli anni 2019, 2020 e 2021 – sono partiti affidamenti, quasi sempre diretti, di interventi più o meno onerosi.

Fra le ditte destinatarie ce ne sono due che sono da tempo finite all’attenzione della Procura di Bari: si tratta della Pulisan di Bari e della Leo Impianti di Acquaviva delle Fonti, perquisite a febbraio dalla Guardia di finanza nell’ambito del filone d’inchiesta principale sugli appalti della Protezione civile. In quella circostanza sono stati anche acquisiti alla Regione tutti gli atti relativi ai procedimenti di cui sono state protagoniste 11 aziende pugliesi negli anni fra il 2019 e 2021. Quindi anche gli atti relativi agli appalti per la sistemazione dei Cpi. Nell’ambito dei quali ci sono nomi ricorrenti. Per quanto riguarda i servizi di “manutenzione degli impianti elettrici, di climatizzazione e idrico-sanitario”, per esempio, la gara per i Centri era scaduta nel dicembre 2017; da allora, la Regione aveva iniziato a valutare la possibilità di acquisire i servizi mediante convenzione Consip o di indire una gara.

“Nelle more” si riteneva di “non poter restare privi della necessaria attività manutentiva” e quindi era stata scelta la Leo, nei cui confronti sono stati fatti ripetuti affidamenti (dal 2019 e fino a pochi mesi fa) nonostante l’azienda fosse impegnata in altri cantieri della Regione e quindi, applicando il principio di rotazione, avrebbe dovuto saltare qualche giro. Storia simile (ma con importi di gran lunga superiori) per la Pulisan, fino al 2020 assegnataria di un maxiappalto per le pulizie di tutti gli uffici regionali, poi vincitrice della gara da 15 milioni recentemente revocata e per il cui annullamento è stato proposto ricorso al Tar. “Nelle more”, anche stavolta, dell’indizione della gara, l’Economato aveva fatto alla ditta barese un contratto da 3 milioni per la pulizia degli uffici regionali per il 2021 e un affidamento da 250mila euro per i Cpi.

Dopo che la nuova gara è stata annullata il servizio di pulizie non poteva fermarsi, naturalmente, per cui sono stati impegnati un milione 800mila per gli uffici regionali e 450mila euro per i Centri per l’impiego. Per spiegare il raddoppio della cifra pagata per la pulizia dei Cpi rispetto all’anno scorso è stato precisato negli atti dirigenziali che è dovuto all’aumento dei costi per le sanificazioni da Covid. Per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento, climatizzazione e idrico-sanitari di alcuni Centri a servizio dell’Arpa, invece, nel giugno dello scorso anno l’allora economo Mario Lerario ha aggiudicato alla Sogeim la gara da 170mila euro. Anche in questo caso, come in molti altri passati al vaglio dei finanzieri negli ultimi mesi, si è trattato di una procedura negoziata, alla quale sono stati invitati cinque operatori economici.

Anche questa documentazione, adesso, fa parte di quella su cui si sta lavorando per verificare la correttezza delle procedure seguite negli uffici regionali. Lerario, da parte sua, avrà la possibilità di cominciare a difendersi dal 16 giugno prossimo, quando comincerà il processo a carico suo e degli imprenditori Luca Leccese e Donato Mottola.

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