Siamo a 30 auto incendiate solo in quest’anno. A distanza di 5 ore dal rogo di domenica sera 1 novembre, in zona San Giuseppe, passando al 2 novembre alle ore 02:00 circa, altre due auto distrutte dalle fiamme. Queste ultime sono state incendiate lontano dal centro abitato, nella zona industriale di Molfetta, nel piazzale antistante la sede della Multiservizi e del Mercato ortofrutticolo. In quel piazzale sostano da sempre camper, auto e mezzi articolati dei giostrai. E le due auto incendiate potrebbero appartenere proprio a qualche famiglia di giostrai molfettesi. Quegli stessi che nelle settimane scorse sono stati al centro delle polemiche per la loro presenza in località Secca dei Pali, in piena emergenza sanitaria.
Ancora non sappiamo se si tratta di un incendio doloso o sviluppato da “corto circuito”, ma quest’ultima ipotesi negli ultimi mesi non sembra essere più credibile a Molfetta. Bisognerebbe ormai cominciare a ragionare su tutti gli incendi, quanti di questi sono stati appiccati per distrarre e depistare le indagini dagli obiettivi veri e propri. Sarebbe interessante conoscere la storia di ogni proprietario delle auto incendiate, la loro attività lavorativa, le loro conoscenze e i collegamenti con eventuali terzi obiettivi di eventuali azioni di ritorsione o richieste di pizzo. Siamo stufi di ragionare sulla conta mensile del numero degli incendi, dobbiamo cominciare a guardare e ragionare oltre. Sicuramente tra le vittime di questi atti criminali c’è gente completamente fuori da qualsiasi ipotesi criminale di ritorno, ma non sempre è così.
Comunque esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti di tutti quei cittadini e famiglie a cui è stato sottratto un bene prezioso specialmente in questo periodo di crisi. Forse è anche il caso di conoscere il numero esatto degli incendi dolosi che avvengono in città. Il numero di 30 auto distrutte potrebbe essere in difetto perché non sempre riusciamo a sapere di questi fatti criminali che comunque avvengono nel silenzio e indifferenza generale.
Questa volta non abbiamo foto dell’incendio perché la notizia è passata silenziosamente, ma la rete e i social continuano a parlare, e le notizie viaggiano comunque. L’informazione corretta e puntuale dovrebbe esserci specialmente da parte delle istituzioni, invece si tende sempre a minimizzare e specialmente in questo momento vogliamo continuare a informare la città perchè quando finirà questa emergenza, perchè finirà, dobbiamo occuparci della città e i temi della criminalità, sicurezza sociale e della legalità dovranno essere le priorità sulle agende politiche. Pertanto, continuiamo a non poter giustificare il silenzio assordante generale su questi temi da parte di tutti i protagonisti dell’ultima campagna elettorale, specialmente di quelli che hanno vinto pur avendo perso, o viceversa. E domani a chi toccherà?
#iononcistomolfetta