“Amato + 5”, ascoltati altri due testimoni

Nell’udienza di mercoledì sono stati chiamati a deporre Francesco Pappagallo e Michele Palmiotto

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da MolfettaLive.it (www.molfettalive.it/…)

Continua presso il Tribunale di Trani il processo “Amato + 5”, procedimento in cui gli imputati Pino Amato, Pasquale Mezzina, Vincenzo de Michele, Girolamo Scardigno, Gaetano Brattoli, Vito Pazienza e Giovanna Anna Guido sono chiamati a difendersi dall’accusa di concussione, voto di scambio, abuso d’ufficio e falso ideologico, a vario titolo.

Nel procedimento si sono costituiti parte civile Matteo d’Ingeo, rappresentato dall’avv. Bartolo Morgese e il Comune di Molfetta per mezzo dell’avv. Maurizio Masellis.

Nell’udienza di mercoledì sono stati chiamati a deporre Francesco Pappagallo e Michele Palmiotto. Amato e Mezzina erano presenti in aula.

Il primo teste è stato ascoltato in merito ad una telefonata intercettata dalla Digos avvenuta sull’utenza telefonica dell’Associazione Molfettesi nel Mondo in data 31 gennaio 2005. Nel colloquio intercorso tra l’allora presidente dell’associazione Annese e Amato, all’epoca dei fatti assessore all’Annona, s’inserisce poi un individuo chiamato Franco.

Pappagallo, in quel periodo vice di Annese e attualmente presidente della stessa associazione, ha negato più volte di essere quell’interlocutore. Nella conversazione intercettata si faceva riferimento ad un possibile ingaggio di guardie giurate per la vigilanza del Mercato Ittico all’ingrosso, di cui Pappagallo presiedeva il consorzio già nel 2005, oltre a far parte dei concessionari. Nonostante i suoi ripetuti cenni di assenso col capo durante la lettura del Pm della conversazione captata, il teste ha decisamente negato di aver mai avuto quella conversazione telefonica, riferendo invece che tale richiesta d’assunzione gli fu comunque rivolta da Amato, ma durante un incontro casuale per strada.

A domande precise di Maralfa il testimone ha in ogni modo ammesso di conoscere tutti i soggetti citati nella conversazione. Resta da capire perché lo stesso Pappagallo, ascoltato a riguardo nel 2006, non negò agli agenti della Digos che gli contestarono la telefonata di aver mai avuto tale colloquio.

Michele Palmiotto, titolare di un’impresa edile con precedenti penali legati al contrabbando e alla violazione del possesso di armi, ha ammesso di aver conosciuto Amato nel periodo in cui l’imputato era presidente dell’Istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo. Il loro rapporto d’amicizia è stato evidenziato anche da una telefonata intercettata in cui l’ex assessore dava appuntamento al teste presso gli uffici comunali.

Palmiotto è stato sentito in merito al pagamento di due contravvenzioni. Nella deposizione ha riferito di aver ottenuto il dimezzamento di uno dei due verbali, senza però ricordare se a questo era seguita la mancata decurtazione di punti. L’altra ammenda fu invece pagata interamente.

Il secondo testimone ha poi negato di conoscere l’allora Comandante di Polizia Municipale Vincenzo Zaza, condannato nello stesso processo in corso (nel quale ha chiesto il patteggiamento) a tre anni di reclusione, pena non scontata in virtù dell’indulto.

Non sono mancate schermaglie tra il Pubblico Ministero e il difensore di Amato, l’avv. Di Terlizzi, sugli argomenti al centro della deposizione.

Si tornerà in aula il 30 settembre. A testimoniare saranno alcuni agenti di Polizia Municipale inizialmente indagati per i quali il Pubblico Ministero Giuseppe Maralfa aveva poi chiesto l’archiviazione. Un altro teste sarà invece accompagnato coattivamente in aula dai Carabinieri, dopo che l’invito a comparire del Pm è stato disatteso.

 



"Multopoli": in aula il 30 settembre

da ilFatto.net (www.ilfatto.net/…)

Riprenderà il 30 settembre, presso il Tribunale di Trani, il processo a carico dell’ex assessore alla polizia municipale Pino Amato e delle altre persone coinvolte in quella che è stata definita la "multopoli" molfettese. Ieri dinanzi ai giudici sono comparsi solo due dei nove testimoni convocati.

I testi sono stati ascoltati dal pubblico ministero che si occupa dell’inchiesta, il dottor Giuseppe Maralfa e dagli avvocati di parte civile Maurizio Masellis per il comune di Molfetta e Bartolomeo Morgese per conto di Matteo d’Ingeo.

Nel corso dell’udienza sono state nuovamente portate in scena alcune intercettazioni telefoniche e si è parlato dell’interessamento di Amato affinchè venisse stipulato un contratto per la presenza di una guardia giurata all’interno del mercato ittico all’ingrosso.

Poi è stato ascoltato un imprenditore edile di Giovinazzo che ha riferito su alcune multe elevate nei suoi confronti dalla Polizia Municipale di Molfetta e che, contrariamente a quanto previsto dal Codice della Strada, non hanno portato alla decurtazione di punti dalla sua patente.

Come detto si riprenderà il 30 settembre: in aula dovrebbero comparire oltre ai 7 testi non presenti ieri ulteriori 4 testimoni. La fine del dibattimento comunque non sembra vicina: la pubblica accusa deve ascoltare ancora 18 testimoni, mentre sono 40 i testi che dovranno essere ascoltati dalle difese.

COLLEGAMENTI

• Per i rinviati a giudizio, il giudizio è rinviato a settembre

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