Calano i nuovi “barbari” e Cala Sant’Andrea diventa un villaggio senza regole

A distanza di un mese, in Cala S.Andrea, è spuntata come un fungo un’altra casetta. Anche questa, come la prima, non si capisce a quale autorizzazione corrisponda. Per la verità su oltre 60 autorizzazioni che il sindaco ha firmato, in virtù dell’art. 181 del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, sono le uniche due con cui i richiedenti costruiscono queste strutture lontano dai loro esercizi commerciali. Tutti gli altri operatori molfettesi hanno aggiunto nei pressi della loro attività, tavoli, sedie, ombrelloni e fioriere, mentre nel caso degli operatori sbarcati in Cala S.Andrea non viene specificato il punto esatto dove ci sarebbe stata questa appendice di attività. Si passa da una generica “occupazione di spazi ed aree demaniali marittime, nell’area pedonale adiacente il Duomo di San Corrado di mq 60” della “Tres Jolie“, alla “occupazione di spazi ed aree pubbliche, in area demaniale, per 28 mq.” della “Ditta GEST MAGGI.

Insomma, in nessuna delle due autorizzazioni, nel caso fossero queste, si indica l’esatta posizione logistica delle nascenti strutture. E poi che dire dei bidoni dei rifiuti e dei coloratissimi bagni chimici  (in contrasto con la pietra bianca millenaria del centro antico) accanto alla bacheca che narra, ai turisti, la storia dell’Approdo S.Andrea? Per ultima, ma non meno importante, una riflessione; quest’ultima casetta è stata collocata a ridosso di un palazzo di pregio appena restaurato.

Il sindaco e gli imprenditori hanno chiesto il parere del proprietario dell’immobile dal momento che questa attività sta togliendo il sonno ai residenti e nel caso di specie potrebbe subire un deprezzamento il valore dell’immobile? Chi investe nell’acquisto di una casa a un metro da un’attività commerciale che ti tiene sveglio fino alle 03.00 del mattino? Per questi motivi, e tanti altri, chiederemo l’accesso civico urgente ai fascicoli di queste due autorizzazioni, in particolare, e di tutte le altre rilasciate dal sindaco per gli altri operatori della ristorazione. 

Una risposta a “Calano i nuovi “barbari” e Cala Sant’Andrea diventa un villaggio senza regole”

  1. che chifo……… ma la magistratura????
    perchè si dovrebbe acquistare un immobile di pregio per poi non poter aprire le finestre???

I commenti sono chiusi.

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