Dopo le campagne elettorali del 2006, 2008, 2010, 2013, 2017, anche quest’anno la campagna elettorale di una parte politica ha, al centro della propaganda, il ” Nuovo Porto di Molfetta“. Con una frenetica sequenza di video, conferenze, interviste e post sulle pagine social, il sindaco Tommaso Minervini, sollecitato quasi quotidianamente dall’ex senatore Azzollini ( il gatto e la volpe) ci annuncia che sono ripresi i lavori nel cantiere del nuovo porto. Anche se li aveva già annunciati per l’inizio di quest’anno per preparare la campagna elettorale delle elezioni regionali previste, in un primo momento, in primavera.
L’emergenza sanitaria ha mandato in tilt la macchina della propaganda e in questi giorni si tenta di recuperare il tempo perduto e come in un set cinematografico si mettono in moto, comparse, macchinisti, registi e primi attori perché “lo spettacolo deve andare avanti“. Lasciando da parte, per ora, il processo penale in corso, siamo ancora alla sentenza di primo grado, quello che ci ha fatto riflettere in questi giorni è un video del Comune di Molfetta in cui il sindaco illustra la ripresa dei lavori nel cantiere del nuovo porto. L’obiettivo primario dei lavori di messa in sicurezza è il ripristino della parte finale del prolungamento della diga quasi distrutto dalle mareggiate degli ultimi anni.
Abbiamo estrapolato dal video la parte sotto osservazione che ci svela un’attività insolita delle maestranze; un escavatore sta sbancando una parete della cassa di colmata, quella posta frontalmente alla basilica della Madonna dei Martiri, e con lo stesso materiale recuperato si sta ricolmando la massicciata della parte finale della diga. Il primo cittadino ci spieghi nel dettaglio questo particolare “movimento terra“. Chi non conosce il progetto potrebbe farsi un’idea errata della realtà dei fatti.
2013
2020