Giustizia svenduta a Trani, un avvocato sotto procedimento disciplinare a Bari
fonte: di MASSIMILIANO SCAGLIARINI – www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Mercoledì 11 inizierà a Lecce, davanti al gup Cinzia Vergine, l’udienza preliminare per l’inchiesta sulla giustizia svenduta nel Tribunale di Trani. E l’Ordine degli avvocati apre un nuovo procedimento disciplinare, quello a carico del terzo legale coinvolto nel fascicolo della Procura salentina. Si tratta di Giacomo Ragno, 62 anni, di Molfetta, accusato con altri imputati (tra cui l’ex pm Antonio Savasta e l’ex gip Michele Nardi) di concorso in calunnia e falsa testimonianza, oltre che di concorso in corruzione.
È una delle vicende finite sotto la lente dell’inchiesta, e riguarda il falso testimone che – secondo l’accusa – sarebbe stato pagato per screditare i testimoni a carico di Flavio D’Introno, l’imprenditore di Corato al centro della vicenda, l’uomo che ha raccontato di aver pagato oltre due milioni di euro a Nardi e Savasta.
In questo contesto, Ragno (difeso dall’avvocato Salvatore D’Aluiso) è accusato di aver individuato il falso testimone, Gianluigi Patruno (pure lui imputato), «su sollecitazione di Nardi (…) informando di ciò il D’Introno e Savasta, che provvedeva poi ad escutere personalmente il Patruno mettendo altresì a disposizione il Ragno – cui D’Introno corrispondeva l’onorario – il suo ruolo di legale con il compito specifico di rassicurare il Patruno su eventuali conseguenze penali negative derivanti dalle false dichiarazioni». L’avvocato Ragno – sempre secondo l’accusa, che andrà ora provata in sede di dibattimento – avrebbe poi fatto da mediatore con D’Introno, stavolta su input di Savasta, quando Patruno (che aveva ottenuto da D’Introno la realizzazione di una palestra) ha chiesto denaro per non ritrattare la falsa testimonianza.
La Procura, va ricordato, non ha al momento chiesto il rinvio a giudizio di D’Introno, che nel provvedimento di fissazione dell’udienza preliminare è indicato come parte offesa.
Il Consiglio distrettuale di disciplina degli avvocati, presieduto da Mariano Fiore, dopo la richiesta di rinvio a giudizio ha chiesto e ottenuto dalla Procura di Lecce l’invio degli atti relativi alla posizione del collega. La procedura in caso di illecito disciplinare prevede la nomina di un istruttore, con il compito di esaminare gli elementi disponibili e, eventualmente, arrivare fino alla formulazione di un capo di incolpazione. Per quanto riguarda l’avvocato Ragno, al momento il Consiglio di disciplina ha proceduto soltanto a comunicare l’avvio del procedimento.
A seguito dell’inchiesta di Lecce l’Ordine degli avvocati si era già mosso nei confronti di altri due professionisti. Una, Simona Cuomo, tuttora sottoposta a interdizione per ordine del gip Giovanni Gallo a seguito dell’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, ha presentato ricorso al Consiglio nazionale forense contro la analoga decisione (sospensione per sei mesi) del Consiglio distrettuale di disciplina. Sono invece state revocate tutte le sanzioni a carico dell’avvocato barlettano Ruggero Sfrecola, dopo la revoca dell’interdizione disposta dallo stesso gip Gallo.