Un plauso al gruppo De Bartolomeo, al gruppo Loiudice di Altamura e all’impresa Resta di Bari, i tre soci che hanno restaurato il vecchio Palazzo Dogana trasformandolo nel “DOGANA RESORT“, una struttura alberghiera di gran lusso.
Il Liberatorio non è mai entrato nel merito della qualità della ristrutturazione dell’immobile e delle competenze professionali impegnate nel progetto, ma è l’unica voce critica in questa città che continua a puntare il dito sulle procedure e il rispetto delle leggi che hanno accompagnato questa grande operazione imprenditoriale. In attesa che le istituzioni si decidano a rispondere alle nostre osservazioni presentate in data 22 novembre 2018 sulla concessione per i dehors, sottoponiamo all’attenzione dei cittadini, e dei politici silenti, altre considerazioni che riguardano le prescrizioni della Soprintendenza di Bari sui lavori svolti su questo immobile.
Già dal lontano 18 Luglio 2008, con nota n. 6149, la Soprintendenza di Bari esprimeva un parere sulla destinazione d’uso dell’immobile e, tra le altre prescrizioni, dichiarava al punto F) che:
“dovrà essere categoricamente esclusa la possibilità della realizzazione di qualsivoglia sovrastruttura, ancorché precaria, sui lastrici di copertura“.
Questa prescrizione è stata riportata e confermata anche negli ultimi pareri n. 11437 del 2 Agosto 2013 e n. 17557 del 17 Dicembre 2013.
Invece il vano montacarichi, previsto sul lastrico solare, poteva essere realizzato, coerentemente a quanto già prescritto con la nota n. 6149 del 18 luglio 2008, esclusivamente entro l’area di sedime del preesistente volume di altezza pari a 80cm. affiancato al torrino originario; tale vano montacarichi doveva essere realizzato con materiale trasparente, al fine di garantire una successiva facile rimozione dell’opera.
Al momento non conosciamo eventuali altre prescrizioni ma tale vano montacarichi non è stato realizzato con materiale trasparente e rappresenta un fattore altamente impattante sullo skyline dell’immobile. Oltre questo nuovo volume, impattano anche altre “strutture precarie” presenti sull’attuale lastrico solare? Quello che valeva per il “torrino del torrino”, accanto alle cupole del Duomo, vale per il Palazzo Dogana.