In aula il “processo Porto” e il 20 Marzo 2018 si decide per un altro filone d’indagine sulla “grande opera” incompiuta

Si terrà oggi l’udienza del processo per la costruzione del nuovo porto commerciale di Molfetta riservata alla discussione delle eventuali eccezioni preliminari da parte dei difensori degli imputati, e sulle istanze di costituzione di parte civile da parte del Ministero dell’Ambiente e dell’Interno, della “Legambiente” Circolo di Molfetta e del Comitato Bonifica Molfetta (COMITATO CITTADINO PER LA BONIFICA MARINA A TUTELA DEL DIRITTO ALLA SALUTE E ALL’AMBIENTE SALUBRE), rappresentate dall’Avv. Annamaria Caputo. Risultano, invece, già costituiti parte civile la Regione ed il Comune di Molfetta.

Si spera che il trasferimento dei giudici assegnati sia concluso in modo da avere il collegio giudicante costituito e si possa cominciare il processo a carico dei 41 rinviati a giudizio (36 persone e 5 società).

Si svolgerà invece il 20 Marzo 2018, davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, dott.ssa Angela Schiralli, l’udienza camerale per la decisione sulla richiesta di archiviazione, presentata dal pubblico ministero Antonio Savasta, circa la posizione di 47 persone, indagate, a vario titolo e in concorso, tra l’altro, dei reati di danneggiamento, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità materiale commessa dal privato, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Si tratta di un altro filone d’indagine sulla bonifica bellica riguardante ben tre esposti presentati dal Liberatorio Politico che il PM Savasta ha “disperso” nel “processo madre”.

I fatti denunciati con gli esposti del movimento civico “Liberatorio Politico”, datati 19.8.2009, 18.8.2011 e 12.11.2013 miravano a sottoporre, all’attenzione dell’Organo Inquirente, la dubbia attività di bonifica bellica introdotta dalla Legge finanziaria n. 448/2001, ovverosia il Piano di risanamento ambientale delle aree portuali del Basso Adriatico, che avrebbe dovuto interessare lo specchio acqueo del porto di Molfetta e quello antistante Torre Gavetone.

Ne consegue che i fatti oggetto di denuncia, concernenti detta attività, nulla hanno a che vedere con i fatti contestati ai numerosissimi imputati nel c.d. “processo Porto”. Le due vicende (attività di risanamento del Basso Adriatico e costruzione del nuovo porto) si intersecano ma – contrariamente a quanto ritenuto dal P.M., dr. Savasta – non si confondono fino ad annullarsi nel “processo Porto” e nelle fattispecie di reato contestate in quel processo, bensì mantengono una loro autonomia, sì da meritare uno specifico filone di indagine ed un distinto approfondimento

Non a caso questo è stato il parere espresso dall’Organo competente della Procura (la cui firma non è leggibile!) che, avendo ricevuto il 3° esposto del “Liberatorio Politico” e vistandolo, si è così espresso: “si tratta di esposto che può essere trattato autonomamente dai fatti oggetto dell’ “indagine porto”. Evidenzio che, come si legge nell’esposto medesimo, il collega Savasta ha riferito sulla vicenda dell’habitat marino in sede parlamentare. Trani, 26.11.13”.

Stranamente e contrariamente a siffatta indicazione, l’Organo Inquirente ha seguito la strada diametralmente opposta, fino a pervenire alla richiesta di archiviazione a cui il “Liberatorio Politico” si sta opponendo sottoponendo all’attenzione del G.I.P. le lacune evidenziate nelle indagini espletate e le omissioni (perchè anche di queste si tratta!!), onde sollecitare indagini suppletive ed anche nuove. Il Liberatorio Politico sarà rappresentato dall’Avv. Annamaria Caputo.

 

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