fonte: http://bari.repubblica.it – di CHIARA SPAGNOLO
Quattro concorrenti sui dieci risultati idonei al concorso per l’assunzione nella polizia municipale di Gallipoli sarebbero parenti di amministratori comunali: parte da questa evidenza l’inchiesta della Procura di Lecce, coordinata dalla pm Roberta Licci, su una presunta parentopoli gallipolina. Abuso d’ufficio, per il momento a carico di ignoti, l’ipotesi di reato con cui è stato aperto il fascicolo d’indagine, in seguito alle denunce di alcuni aspiranti vigili esclusi dalla graduatoria, che avevano già presentato ricorso al Tar.
Diverse le anomalie segnalate negli esposti, sui quali stanno lavorando i poliziotti del commissariato di Gallipoli guidati dalla dirigente Marta De Bellis. A partire dal fatto che sarebbero stati indetti due concorsi per ricoprire lo stesso incarico (il 30 marzo e il 24 aprile) e che alcuni concorrenti avrebbero partecipato alle fasi avanzate del bando senza aver superato la fase preliminare.
Senza tralasciare il fatto che il Comune avrebbe affidato il compito di redigere i bandi e comporre la commissione di gara a una ditta del nord Italia, in passato coinvolta in un’inchiesta giudiziaria, liquidandole la somma di 7mila euro. Per ora si tratta solo di dubbi, avanzati da aspiranti agenti esclusi dalla graduatoria, che saranno ascoltati uno ad uno dagli investigatori, ai quali spetterà anche il compito di passare al setaccio tutta la documentazione sul concorso.
Non è la prima volta che la polizia locale gallipolina finisce nella bufera. In primavera un’altra inchiesta aveva coinvolto direttamente il sindaco Stefano Minerva, indagato in relazione a presunti illeciti nelle procedure di nomina del comandante dei vigili urbani.
La notizia dell’indagine era stata divulgata dallo stesso primo cittadino su facebook e, all’esito degli accertamenti investigativi, la sua posizione è stata archiviata. Adesso una nuova tegola si abbatte sulla polizia municipale della città salentina, con le ombre della parentopoli da dissipare e la possibilità che il Tar il 20 dicembre sospenda le nomine e imponga all’amministrazione di ripetere il concorso.